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C’ERA UNA VOLTA IL PCI
06 Mar 2013 17:03
C’era una volta il Partito Comunista Italiano, rigido osservatore dell’ortodossia sovietica.
Come tale impensabile, addirittura sacrilego, parlare di correnti.
Elegante e raffinata, oserei dire snob, la terminologia che si ritrova su Wikipedia a proposito di quelle che gli altri, volgarmente, chiamano correnti: si specifica che il PCI non ha mai avuto componenti interne organizzate e riconosciute, peraltro vietate dallo statuto ( “divieto di frazionismo”, che proibiva l’organizzazione di minoranze interne), ma si può parlare piuttosto di ‘tendenze’ più o meno individuabili.
Purtuttavia, negli anni ottanta, si cominciava a percepire un embrione di correnti:
I Miglioristi: rappresentavano la destra del partito, orientata verso una forma di socialismo democratico e riformista, erede delle posizioni di Giorgio Amendola. Propensi ad un “miglioramento” riformista del capitalismo, non condividevano la politica sovietica, contrastarono l’estrema sinistra del ’68 e del ’77. Sostenevano il dialogo e l’azione comune con partiti come il PSDI e il PSI.
Il leader tradizionale della corrente era Giorgio Napolitano, divenuto Presidente della Repubblica nel 2006, vi appartenevano Napoleone Colajanni, Nilde Iotti, Luciano Lama, Emanuele Macaluso.
Berlingueriani: costituivano il centro del partito, favorevole al distacco dalla sfera d’influenza dell’URSS per conseguire una via italiana al socialismo, alternativa a stalinismo e socialdemocrazia. Negli anni ottanta i berlingueriani, dopo il fallimento del compromesso storico con la DC, tentarono un’ alternativa democratica da perseguire moralizzando il sistema partitico (questione morale), sviluppando al contempo una forte avversione al PSI di Craxi. Berlingueriani erano, oltre a Natta e Occhetto (proveniente dalla sinistra), Gavino Angius, Pio La Torre, Fabio Mussi, provenienti dalla FGCI erano Massimo D’Alema, Piero Fassino, Pietro Folena, Renzo Imbeni, Walter Veltroni.
Ingraiani: guidati da Pietro Ingrao, tenace avversario di Giorgio Amendola nel partito, erano per definizione gli esponenti della sinistra movimentista del PCI, molto ben radicati nella FGCI e anche nella CGIL. I valori principali degli ingraiani erano quelli dell’ambientalismo, del femminismo, del pacifismo. Ingraiani erano Alberto Asor Rosa, Antonio Bassolino, Fausto Bertinotti, Sandro Curzi, Bruno Ferrero, dalla FGCI provenivano Ferdinando Adornato, Nichi Vendola.
Cossuttiani: forse l’unica vera e propria corrente del PCI, guidata da Cossutta, non voleva rompere il legame internazionalista con l’Unione Sovietica, erano inoltre assertori di un legame da conservare e sviluppare con tutti gli altri paesi socialisti (come quello cubano).
Il Manifesto: componente di origine ingraiana nata attorno alla rivista omonima, fu espulsa dal PCI nel 1969. Esponenti e fondatori poi del quotidiano avente il medesimo nome furono Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Lucio Magri, Luciana Castellina. La sua dura critica alla politica dell’URSS (culminata con la condanna nel 1969 all’invasione sovietica della Cecoslovacchia) le costò la radiazione del PCI.
Il passaggio al PDS vide riflettere, sostanzialmente, le medesime divisioni correntizie;
Miglioristi: guidati da Giorgio Napolitano, Occhettiani: erano sostanzialmente gli ex-berlingueriani, che si proponevano di adattare il vecchio partito comunista ai nuovi contesti politico-sociali. Ingraiani: ciò che rimaneva del gruppo riunito attorno all’anziano leader comunista Pietro Ingrao.
Dopo il Congresso del 1997, si autorizzò la costituzione di correnti organizzate:
Ulivisti (12%) – la destra del partito che spingeva su posizioni socialdemocratiche. Fra i suoi dirigenti si ricorda Petruccioli, ma suo esponente di riferimento è spesso stato anche Walter Veltroni.
Dalemiani (70%) – la corrente centrale del partito, facente riferimento al segretario Massimo D’Alema e guidata da Pietro Folena, intenzionata a rifondare il partito su posizioni di sinistra socialista e riformista Sinistra (18%) – già “Comunisti Democratici”, area più vicina alle posizioni della CGIL.
Tralasciando l’esperienza dell’Ulivo, si arriva alla costituzione del Partito Democratico che si presenta come l’erede politico di quella esperienza, che nasce dalla volontà dei due principali partiti di centro-sinistra, i Democratici di Sinistra, di tendenza socialdemocratica e Democrazia è Libertà – La Margherita, di tendenza centrista e cristiano-sociale, di impegnarsi per l’unificazione del centro-sinistra italiano.
Favoriti da un articolo dello Statuto che favorisce la libertà e il pluralismo associativo, non assoggettando le iniziative a pareri degli organi del Partito, diversi esponenti nel PD hanno subito promosso fondazioni e associazioni, facendo sì che si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta.
Maggioranza: l’area di maggioranza che sostiene il Segretario nazionale Pier Luigi Bersani, costituita dai vecchi gruppi dei Dalemiani e Bersaniani, dei Bindiani, dei Lettiani, Mariniani, il gruppo di A Sinistra e Democrazia e Socialismo.
Bersaniani : è la corrente socialdemocratica vicina al Segretario nazionale Pier Luigi Bersani. I fedelissimi sono il Presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani, il coordinatore organizzativo del PD Maurizio Migliavacca, il responsabile degli Enti Locali Davide Zoggia, il Presidente della regione Toscana Enrico Rossi ed il Sindaco di Bologna Virginio Merola.
Mariniani : è la rete di chi ha sostenuto a segretario nazionale Ignazio Marino, ne fanno parte Paola Concia, Felice Casson, Rosa Calipari
Dalemiani : sono guidati da Massimo D’Alema, componente d’ispirazione socialdemocratica, esponenti di spicco sono Nicola La Torre e Luciano Violante. I Dalemiani si raccolgono nell’associazione Riformisti e Democratici e nella fondazione Italianieuropei.
Giovani turchi: sono la corrente di sinistra, antiblariana ed antiliberista, fedelissimi del segretario Bersani, il gruppo è composto da giovani Bersaniani come il responsabile economico del PD Stefano Fassina, il responsabile per la giustizia Andrea Orlando, il responsabile alla cultura Matteo Orfini e l’europarlamentare Roberto Gualtieri.
Bindiani: sono il gruppo di riferimento di Rosy Bindi, attuale Presidente dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico. Si presenta come corrente di stampo cristiano sociale e socialdemocratico, erede della sinistra democristiana e del Partito Popolare Italiano. I membri della corrente provengono dai gruppi degli Ulivisti e de I Popolari
Lettiani: corrente di riferimento dell’attuale vicesegretario nazionale Enrico Letta, componente di matrice cattolico-liberale e centrista. Associazione di riferimento dei Lettiani è l’associazione TrecentoSessanta.
A Sinistra : si raccoglie attorno all’associazione A Sinistra, nel PD rivendica la continuazione della tradizione del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano, promuovendo l’entrata del partito nel Partito del Socialismo Europeo e nell’Internazionale Socialista. Nel gruppo l’ex ministro Livia Turco.
Democrazia e Socialismo: corrente guidata da Gavino Angius, ex membro del Partito Socialista, e nata con l’obiettivo di rendere il PD un partito di natura socialista e aderente al PSE e all’Internazionale Socialista.
Area Democratica: in AreaDem confluirono i sostenitori di Franceschini per la segreteria, al congresso del 2009, le vecchie correnti veltronian-franceschiniane, cioè i Popolari/Quarta Fase, i Veltroniani, i Fassiniani, i Democratici Rinnovatori, i SemDem, gli Ecodem, i Liberal PD e i Teodem. In Area Democratica si è verificata una separazione promossa da Veltroni, Fioroni e Gentiloni che hanno costituito Movimento Democratico, allorquando la corrente franceschiniana è entrata ufficialmente in maggioranza.
Franceschiniani: è’ la componente di I Popolari/Quarta Fase che fa riferimento all’attuale capogruppo alla Camera Dario Franceschini, corrente di origine democristiana e cristiano sociale rifacente alla tradizione della sinistra sociale della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare.
Fassiniani : fanno riferimento al sindaco di Torino Piero Fassino. Tra i suoi membri la Vicepresidente dell’Assemblea nazionale Marina Sereni e l’ex ministro Cesare Damiano.
Semplicemente Democratici : nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd quali Debora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati. Il gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.
Movimento Democratico : area di minoranza costituita da Veltroni, Fioroni e Gentiloni usciti da Area Democratica.
Veltroniani: rappresenta il gruppo costituito intorno all’ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente socialdemocratica e moderata.
Fioroniani: è la componente di I Popolari/Quarta Fase che fa riferimento a Beppe Fioroni, di ispirazione democristiana e cristiano sociale rifacente alla tradizione della sinistra sociale della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare.
Gentiloniani: un tempo corrente dei Rutelliani rappresenta la parte cattolico-liberale e centrista del partito, guidata da Paolo Gentiloni.
Ecologisti Democratici: gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Leader di riferimento è Ermete Realacci.
Liberal Pd: di orientamento socioliberale e riformista, costituita su iniziativa di Enzo Bianco, Valerio Zanone, Enrico Morando (ex-leader dei Liberal DS), Franco Bassanini e Pietro Ichino.
Teodem : corrente di stampo democristiano e cristiano-sociale che rappresenta la destra del Pd sul fronte dei temi etico-sociali. Del gruppo, una volta più nutrito, fa parte, tra gli altri, Luigi Lusi.
Cambia l’Italia: o Mariniani sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009, non forma una vera e propria corrente, gli aderenti condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito. Sono schierati ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi, Felice Casson e Rosa Calipari, Ivan Scalfarotto e Paola Concia, Giuseppe Civati.
Ulivisti: è l’area più vicina a Romano Prodi, si ispira al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia.
Renziani: la componente del Sindaco di Firenze Matteo Renzi, quella dei Rottamatori, di stampo centrista e liberale, è considerata la destra del partito.
Insieme per il Pd: nata sul web da iscritti, militanti e coordinatori locali, oggi conta più di 22.000 iscritti è una community organizzata in modo innovativo, che si propone di sostenere il progetto originario del PD, comprendendo e andando oltre le culture di provenienza a favore di una cultura democratica che mobiliti intorno ad alcuni temi forti di cambiamento della società Italiana, contro il nucleare, a favore del testamento biologico e la regolamentazione giuridica delle coppie di fatto.
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