Caso Cannes: Messina: “Schifani non poteva non sapere”, Micciché: “Se è vero si dimetta”

Il caso della mostra “Sicily, Women and Cinema” a Cannes, che avrebbe comportato un costo di 3,75 milioni di euro per la Regione Siciliana e che è stata poi annullata, continua a far discutere. L’ex assessore al Turismo della Regione siciliana, Manlio Messina, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “La Sicilia” in cui difende il suo successore, Francesco Scarpinato, e cerca di spiegare i passaggi istituzionali che hanno creato lo scandalo. Messina sostiene che “la proposta della Regione alla società Absolute Blue, quella Absolute Blue alla Regione, la contrattazione, i termini su quanto spendere e come spendere quei soldi, tutto viene fatto in un arco temporale che va dal 20 ottobre all’11 novembre, ovvero quando io non sono più assessore al Turismo e non lo è ancora Scarpinato. L’assessore al Turismo ad interim, in attesa delle nuove nomine, era proprio il governatore Schifani” .

Inoltre, Messina respinge tutte le accuse e sostiene di aver mostrato le carte al presidente della Regione prima che scoppiasse il caso mediatico. Le parole di Messina hanno suscitato reazioni negative da parte di Forza Italia, con il capogruppo Stefano Pellegrino che le ha definite “gravissime ed esulano evidentemente dal caso specifico”.

Inoltre, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, ha commentato la vicenda affermando che “non ci sono dubbi che ci sia stata una gestione poco trasparente e poco corretta in questa vicenda. È necessario fare chiarezza e capire come siano stati utilizzati i fondi pubblici per evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro”. Ha poi aggiunto “è importante che vengano accertate eventuali responsabilità e che vengano adottate le dovute conseguenze per garantire la trasparenza e la corretta gestione delle risorse pubbliche”.

Il capogruppo della Dc a Palazzo dei Normanni, Carmelo Pace, definisce le parole di Messina “gravissime ed inaccettabili” e aggiunge: “Occorre un immediato chiarimento da parte di Fratelli d’Italia e un incontro tra i capigruppo della maggioranza per ritrovare quell’unità indispensabile tra le diverse componenti del governo per poter continuare a lavorare sinergicamente a servizio dei siciliani”. A margine di una conferenza stampa a Palermo, l’ex presidente della Regione Nello Musumeci, ha espresso “fiducia nell’operato del mio assessore Manlio Messina”.

Sul caso della mostra a Cannes, Schifani “se ha mentito deve dimettersi”. Così in un’intervista all’edizione locale di Repubblica, Gianfranco Miccichè, commissario del partito che esprime il presidente della Regione ma iscritto al gruppo misto all’Ars. Miccichè non ha ancora digerito la mancata deroga al numero minimo di deputati per formare un suo gruppo, né lo scontro con gli ormai ex alleati del centrodestra. Ma soprattutto la fine del rapporto con Renato Schifani.”Schifani – sottolinea – è il mandante spregevole, cattivo. Galvagno è l’esecutore imbarazzato, ma, spiace dirlo, anche debole, inadeguato. Lui avrebbe voluto concedere la deroga. Tutta questa situazione mi dispiace. Ero convinto che fosse meglio di Musumeci e invece il signor Schifani ha fatto la più grande sciocchezza della sua vita: aveva Forza Italia pronta a proteggergli le spalle e invece adesso è solo”. Poi, c’è la storia di Cannes: “Più che dare la possibilità di rispondere a me, bisognerebbe far rispondere cinque milioni di siciliani. Che tirasse quest’aria si sapeva da tempo. Quando io ho chiesto a Schifani il Turismo e la Sanità, era perché ritenevo che quelli fossero i settori su cui aggiustare il tiro. La vicenda di Cannes e l’indagine della Corte dei conti sull’hub di Palermo dicono che non mi ero sbagliato”. “Non avevo nessun pezzo di carta, avevo sensazioni, persone che mi dicevano: ‘Quello che appare in tv o in radio sembra molto meno rispetto a quel che si è speso’. Ma non avevo elementi concreti. Attraverso l’esame dello scorso bilancio io e alcuni assessori dell’attuale governo abbiamo avuto una sensazione molto netta. Io non ne ho voluto sapere più niente, altri no. Musumeci diceva che volevo mettere le mani dove loro erano stati puliti. E lo stiamo vedendo”, commenta Miccichè, aggiungendo: “Ecco, guardiamo a Schifani. Perché ha cambiato assessore al Turismo all’ultimo minuto? Lo spieghi. Non a me, ai siciliani. L’ultima volta che sono stato a casa di Schifani, mi disse: ‘Ma ti rendi conto che mi vogliono indicare Francesco Scarpinato?’. Così ne parlava in quei giorni”. “Non ho più nessun vincolo di coalizione, di alleanza, di lealtà nei confronti di queste persone: quello che mi hanno fatto non ha eguali nella storia politica di questa Regione – prosegue Miccichè -. Mi hanno tolto tutto e ci sono riusciti, chi ha un potere enorme come quello di un presidente della Regione può farlo”.

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