Carcere di Ragusa: nuova protesta del personale: “Condizioni di lavoro difficili”

La casa circondariale di Ragusa è attualmente al centro di una nuova ondata di proteste da parte del personale di polizia penitenziaria. Questi uomini e donne, incaricati di gestire uno degli istituti penitenziari più importanti della regione, sono costretti a fronteggiare una carenza di personale cronica e condizioni lavorative estreme, che minano la loro salute e benessere.

La protesta, che ha avuto inizio il 16 agosto scorso, ha visto la proclamazione dello stato di agitazione da parte delle segreterie provinciali delle principali organizzazioni sindacali: Sinappe, UIL PA PP, USPP, CISL FNS, CGIL FP e CON.SI.PE. Il personale ha annunciato l’astensione dalla mensa obbligatoria di servizio, un segno di protesta pacifica che simboleggia il disagio e la frustrazione accumulati nel corso del tempo.

Il cuore delle rivendicazioni riguarda la mancanza di risorse umane all’interno dell’Istituto penitenziario di Contrada Pendente. I poliziotti penitenziari si trovano ad affrontare condizioni sempre più difficili, con turni di servizio estenuanti e un organico sottodimensionato. Questa situazione compromette il diritto dei dipendenti di godere di condizioni lavorative dignitose e mina la loro salute fisica e mentale.

L’età media del personale coinvolto nella protesta è stimata intorno ai 50 anni, con un’esperienza lavorativa media di 25-30 anni. Questi poliziotti hanno dedicato gran parte della loro vita al servizio pubblico e ora si sentono demotivati e trascurati da un’Amministrazione che sembra non dare la giusta importanza alle loro esigenze.

Le organizzazioni sindacali hanno più volte allertato le autorità competenti riguardo alle condizioni estreme in cui il personale di polizia penitenziaria è costretto a lavorare. Gli appelli accorati per garantire il benessere dei poliziotti e la loro sicurezza sono rimasti inascoltati, e le risposte finora fornite dai vertici amministrativi sembrano minimizzare il problema. La spiegazione che la carenza di personale all’interno dell’Istituto di Ragusa sia in linea con le carenze di altri istituti penitenziari della Sicilia è stata interpretata come una mancanza di attenzione e interesse verso le reali esigenze del personale.

La protesta del personale penitenziario di Ragusa non è solo un richiamo all’attenzione sulle difficoltà che essi affrontano quotidianamente, ma è anche un appello per un cambiamento concreto. Le richieste sono chiare: un incremento del personale per garantire condizioni lavorative accettabili, turni di servizio ragionevoli e il riconoscimento del ruolo fondamentale che questi operatori svolgono nella società.

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