BUSCEMA SUL TAGLIO DELL’UFFICIO POSTALE DI MARINA DI MODICA

Dopo l’interlocuzione avuta nelle scorse settimane con la direzione provinciale di Poste Italiane, da cui era emerso come non ci fosse in atto una effettiva riduzione dei servizi che potesse far presupporre un’imminente soppressione di alcuni uffici, tra cui quello di Marina di Modica, giunge ora la notizia che ciò che avevamo temuto sta invece per essere concretizzato. 

Il nostro allarme era scaturito dall’inserimento dell’ufficio postale di Marina di Modica nell’elenco di quelli considerati come “non strategici” da Poste Italiane, ma ci era stato garantito che questo non equivaleva affatto ad un provvedimento di imminente chiusura. 

Adesso che anche Poste Italiane si trova nelle condizioni di dover operare una rimodulazione territoriale, però, ecco che la mannaia dei tagli scende nuovamente su Modica. 

Chiederemo immediatamente ai vertici di Poste Italiane, a questo punto a livello regionale e nazionale, di non applicare il solito metodo del taglio lineare e di valutare le situazioni realtà per realtà, portando alla loro attenzione le ragioni che giustificano pienamente la permanenza del servizio a Marina di Modica, dato il numero elevato degli utenti: non solo quelli che provengono dalle frazioni balneari e delle campagne circostanti, anche nel periodo invernale, ma anche quelli che da venendo da Modica sono abituati a frequentare quell’ufficio proprio perché garantisce maggiore celerità.  

Quel metodo Modica lo ha visto applicato troppe volte in questi ultimi mesi, dalla triste vicenda della Caserma di Frigintini per finire nel gravissimo scippo del Tribunale di Modica, su cui ancora pensiamo che non sia stata detta l’ultima parola. 

Ci pare che questo vero e proprio smantellamento dei servizi nelle zone che vengono considerate periferiche, ma che periferiche non sono affatto, denoti se non altro una diffusa mancanza di volontà ad operare scelte di razionalizzazione maggiormente attente a risolvere certe contraddizioni e a intervenire su certe evidenti situazioni di squilibrio, preferendo applicare criteri più rapidi e sommari. 

Ancora una volta, quindi, siamo costretti ad ingaggiare una battaglia a tutela del territorio, sperando di poter contare sul sostegno delle altre istituzioni che lo rappresentano. 

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