Bonus condizionatori 2019: ecco come fare

Il Fisco, a determinate condizioni, può dare un aiuto importante a chi vuole comprare un nuovo impianto di climatizzazione della casa. A seconda dei casi infatti si può usufruire di tre diversi bonus, sotto forma di detrazioni sulla dichiarazione dei redditi spalmate in dieci anni a cui ricorrere, a seconda dei casi. Vediamo.

Bonus risparmio energetico

Il bonus per il risparmio energetico è molto generoso (65% sulla spesa in dieci anni, con limite di spesa fissato a 46.154 euro e detrazione massima 30mila) ma è difficile da ottenere perché bisogna che l’impianto sia ad alta efficienza energetica, sia a pompa di calore (può quindi funzionare anche da riscaldamento invernale) e soprattutto deve sostituire un impianto preesistente con migliori performance energetiche. Se ricorrono queste condizioni, bisogna pagare l’impianto con “bonifico parlante” (ci deve essere il codice fiscale dell’acquirente, la partita Iva del venditore e il riferimento esplicito all’agevolazione) ed entro 90 giorni dal termine dei lavori bisogna inviare all’Enea la documentazione che dimostri sia che si tratta di una sostituzione sia che rispetto al vecchio impianto c’è un miglioramento.

Bonus ristrutturazione

Meno problemi se l’acquisto avviene nell’ambito di una serie di interventi di manutenzione straordinaria. In questo caso, si può usufruire del bonus ristrutturazione se si compra un condizionatore basta che sia a risparmio energetico. L’inizio dei lavori deve precedere la fattura di acquisto del condizionatore. La detrazione è del 50% in dieci anni, il complesso delle opere di ristrutturazione è agevolabile fino a un tetto di 96mila euro (48mila massimo di vantaggio fiscale). Anche in questo caso bisogna pagare con uno specifico bonifico parlante.

Bonus mobili

Il Bonus mobili è sempre del 50% ma si calcola su una spesa massima di 10 mila (vantaggio massimo 5.000 euro). Il condizionatore deve essere a risparmio energetico ed è indispensabile, se il condizionatore viene comprato entro la fine di quest’anno, che siano stati svolti lavori di manutenzione straordinaria nella casa con inizio non precedente al 1° gennaio 2018. Non è però necessario che il condizionatore rientri nell’ambito di quegli interventi. Ad esempio la manutenzione straordinaria potrebbe aver riguardato il bagno e il condizionatore viene installato nella camera da letto e nel soggiorno. Serve la fattura ma si può pagare con carta di credito, bancomat, bonifico normale. Vietati assegni o contanti.

Fonte: Corriere della Sera

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