BON TON ISTITUZIONALE

E’ da diverso tempo che si leggono comunicati stampa emessi dalla Provincia regionale di Ragusa , nella Sua massima dimensione Istituzionale , con espressioni inviperite nei confronti di chicchessia si permette di  denunciare le manchevolezze dell’Ente nei confronti dei cittadini e ultimamente in particolare alla questione riguardante l’assistenza e il trasporto per gli studenti disabili, nonché il sostegno didattico per i non vedenti e non udenti.

In riferimento  al comunicato stampa n.119 del 2.11.2013, si rimane perplessi per i toni usati, riconoscendo una  maturità e saggezza che il Commissario dell’Ente possiede , così da evitare polemiche inutili, finalizzando la propria azione alla soluzione del problema che vede interessati i soggetti disabili , i quali necessitano di un’attenzione maggiore rispetto a qualsiasi difficoltà finanziaria dell’ente Provincia.

Si usano aggettivi e sostantivi, quali, “indegno”, “demagogia” , per accusare la controparte al fine di difendere il proprio operato, pur essendo consci che qualche manchevolezza nel risolvere il problema esiste e non ci si può arroccare con tale linguaggio in una posizione di incolpevolezza.

Oltretutto dalla terminologia usata si crede a stento che una persona di una certa età si lasci andare a tale linguaggio, la dimostrazione contraria sarebbe stata  quella di recarsi presso qualsiasi organismo regionale battendosi con tutte le forze per ottenere quanto richiesto per quelle persone che necessitano  di tale servizio.

In data 26 settembre c.a. la giunta regionale ha apportato una variazione di bilancio ( delibera 318/2013) con la quale si destina alle province una somma per l’assistenza ai disabili, quindi non si comprende quale motivo possa esserci alla base della polemica , con strumentalizzazione del caso sia dell’una che dell’altra parte!

Ciò che ci fa rimanere stupiti in chi legge è il linguaggio usato da un rappresentante istituzionale nella sua maturità personale e politica, che si presta a tali controrepliche che  delegittimano il suo ruolo, favorendo l’imbarbarimento della dialettica che non porta a nessun risultato se non la perdita  d’immagine della figura  istituzionale che si rappresenta.

Il difendere a tutti i costi le proprie posizioni non ammettendo nessun errore nell’operato , si intravede  una presunzione dell’uomo , indipendentemente dal ruolo rivestito nella società ,preoccupante nelle prospettive future per i probabili attori della società ragusana .

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it