BENE L’AEROPORTO DI COMISO… MA ABBIAMO BISOGNO DELLE STRADE!

Un nostro lettore, Salvatore, commentando il pezzo del Direttore Portelli riguardo la data di apertura dell’aeroporto di Comiso, mi ha preceduto sottolineando che nonostante a breve (almeno così dicono) si potrà partire o arrivare usufruendo del nuovo scalo ibleo, poco conta se poi i collegamenti stradali della Provincia lasciano un po’ a desiderare, per usare un eufemismo.

Con questo articolo non si vuole denunciare niente che già non si sappia: chi almeno una volta ha dovuto prendere un aereo da Catania sa che il più delle volte s’impiega più tempo per arrivare all’aeroporto di Fontanarossa che fare ad esempio, la tratta Pisa-Catania o la Milano-Catania e viceversa.

Ho abitato nel capoluogo lombardo per  qualche tempo e chissà quante altre persone come me che magari abitano in una città del Nord per lavoro o per studio, almeno una volta hanno pensato: “Ci metto più tempo ad arrivare a Ragusa con l’auto che scendere da Milano (o Torino, o Parma, o Bologna e così via) in aereo!”.

Stessa storia per Pisa, città in cui abito attualmente: giusto un mese e mezzo fa sono tornata per le vacanze di Natale, e tornare a Ragusa da Catania è stato tragico perché, bene o  male, tutti conoscono le condizioni della “strada a scorrimento veloce”, così la chiamano: impossibile sorpassare in qualsiasi punto perché giustamente la striscia continua è d’obbligo in una strada del genere e poi perché, se capita di stare dietro a un qualsiasi veicolo che somigli a un camion, è la fine. Ci si prepari a passare le prossime due ore della propria vita procedendo a passo d’uomo. Dai si, scherziamoci su. Tanto ormai la vicenda dell’autostrada fantasma Ragusa-Catania è diventata una barzelletta.

Non sorrido più però quando penso che qualcuno, legittimamente, l’ha ribattezzata la “Strada della Morte”: da quando esiste i decessi sono stati oltre 500 e i feriti più di 20mila. Stesso sinistro appellativo per la Ragusa Mare, l’SP 25 che collega il capoluogo ibleo a Marina di Ragusa: ogni estate, e non solo, la cronaca ci racconta di qualche giovane che su quell’asfalto ci ha lasciato la pelle.

Per quanto riguarda Comiso, insomma, siamo tutti affezionati alle curve che ci porteranno al nuovo fulcro (?) del turismo siciliano, ma, come ha fatto notare il nostro lettore, è davvero così che si progetta il turismo?

E’ indubbio che per raggiungere Catania Fontanarossa serva molto più tempo e che il nuovo aeroporto sia una risorsa importante per la Sicilia Orientale (corse automobilistiche a parte!), ma è giusto sottolineare che, non sono la prima a dirlo e non sarò neanche l’ultima, prima di far atterrare gli aerei in Sicilia da quest’altra punta, sarebbe bello anche poter percorrere le strade con la propria automobile senza dover necessariamente partire tre ore prima per paura che nel caso in cui ci s’imbatta in un camion si perda il doppio del tempo, senza la paura che neanche l’eccessiva prudenza possa bastare perché le doppie corsie non esistono ma esistono invece gli “svincoli ciechi”, il manto stradale è vecchio e la manutenzione insufficiente.

Chiunque conosce la situazione delle arterie stradali che siamo costretti a percorrere per raggiungere Catania, Marina di Ragusa, Comiso e altri punti della nostra bella Sicilia: siamo nel 2012, periodicamente qualcuno fa la mia stessa domanda, ma se qualcuno la ripropone è perché risposte  probabilmente non ne sono state date. La Regione, la Provincia o qualunque Ente o Istituzione, ha intenzione di occuparsene? Ma soprattutto, quando?

 

 

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