Diventa unico il reparto di infettivologia che, di fatto, si concentra interamente all’ospedale Maggiore-Nino Baglieri di Modica. A Ragusa il reparto viene ristrutturato con servizi day-hospital ed ambulatoriali con beneficio per i reparto di oncologia e di urologia che incamerano i posti letto lasciati dall’infettivologia. La decisione dell’Asp di Ragusa non sta passando inosservata. L’intervento […]
Basta giochi politici sulla stabilizzazione dei lavoratori Asu. Il monito della Cgil di Ragusa
30 Ott 2023 09:27
Il monito arriva dai rappresentanti sindacali della Cgil, Salvatore Terranova e da Nunzio Ernandez, ai vertici provinciali del sindacato. Entrambi invitano a fermare i “giochetti della politica” con la Regione Sicilia chiamata a risolvere la vicenda del precariato Asu. “La Regione devi accollarsi la responsabilità, sulla scorta delle precedenti esperienze di stabilizzazione, di mettere su una norma che consenta di immettere tale personale asu a tempo indeterminato negli enti, aiutando quest’ultimi con un contributo regionale pluriennale, senza il quale nessun ente è nelle condizioni per assumere e qualora lo fosse in condizione non assumerebbe comunque senza il contributo – affermano Terranova ed Ernandez – attualmente la Regione agli Asu paga sia il sussidio mensile di 600 euro sia l’integrazione oraria di 16 ore settimanali, se tale costo verrà trasformato in contributo regionale agli agenti si aprirebbero le porte per la loro stabilizzazione. Se minimamente si tiene in debito conto le difficili condizioni economico-finanziarie di moltissimi enti locali e altri enti pubblici, il contributo regionale pluriennale diventa essenziale. Se qualcuno vuole intestarsi politicamente questa battaglia lo faccia pure, purché con fatti concreti e realizzazioni normative adeguate, se no tutto verrà derubricato a chiacchiera da bar”.
La stabilizzazione è stata vista come a portata di mano.
“Ancora oggi, pur essendo vigente la norma nazionale che consente la stabilizzazione dei precari che hanno conseguito determinati requisiti, per gli Asu, quelli a carico del fondo regionale, non si intravede ancora niente all’orizzonte. Solo pubbliche enunciazioni di principi che solitamente vengono resi globali nei social in coincidenza con qualche tornata elettorale – sottolineano i due sindacalisti – fin qui è storia quotidiana, e nessun potrà smentire ciò che asseriamo. Il punto è che non si può più attendere inerti di fronte ad una problematica interessante in Sicilia quasi 4.000 unità Asu, che da almeno un ventennio sono state lasciate lì a dare un contributo non indifferente alle esigenze degli Enti, ma senza essere considerati e trattati come veri e propri dipendenti. Pensiamo non sia più procrastinabile l’urgenza di intervenire, a cominciare, innanzitutto, dismettendo questi giochetti della politica, che su questo ha fin troppo speculato elettoralmente e ancora di più sulla sofferenza psico-fisica e di prospettiva di vita di questi lavoratori”.
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