Barocco Heritage: nuova consapevolezza dello splendore del patrimonio culturale Unesco in Terra Barocca. A Scicli chiude Christian Greco

Ancora barocco a confronto nella seconda giornata dell’evento “Barocco Heritage” promosso dalla destinazione turistica unica “Enjoy Barocco” per celebrare il riconoscimento Unesco per le città tardo barocche che fanno parte del GAL Terra Barocca ma anche per offrire, tramite eventi collaterali, spettacoli, visite guidate e aperture speciali, la possibilità a turisti e visitatori di poter conoscere da vicino i cinque Comuni appartenenti al gruppo di azione locale. Dopo gli aspetti letterari (ieri a Ragusa nella giornata curata dai docenti Carmelo Occhipinti e Claudio Castelletti dell’Università Tor Vergata e con moderatrice Sandra Condorelli) oggi a Modica, a Palazzo della Cultura, esperti e docenti universitari nazionali e internazionali a confronto sugli aspetti legati all’architettura barocca in Sicilia e nel Mediterraneo. Riferimento ai transfert culturali, alla ricezione dei modelli e alle tecniche impiegate nei cantieri tra XVII e XVIII secolo, all’aspetto costruttivo degli apparati effimeri in occasione degli ingressi trionfali a corte, alle contaminazioni barocche e neobarocche anche al di là del contesto siciliano. La giornata, curata da Valentina Burgassi (Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design, Construction History Research Centre – École Pratique des Hautes Études, PSL, Parigi) e moderata da Gaia Nuccio (Università di Palermo), ha analizzato i diversi punti di vista, con uno sguardo alla Francia, con la professoressa Sabine Frommel (École Pratique des Hautes Études, PSL, Parigi) per poi analizzare le fonti spagnole con Jonatan Jair López Muñoz (Universidad de Zaragoza) e poi gli ambiti più locali con il racconto dei maestri e degli architetti che operarono nella ricostruzione del Val di Noto, grazie alla relazione del prof. Marco Rosario Nobile (Università degli Studi di Palermo) e degli interventi nella “Contea” di Modica nel secondo Settecento con l’intervento del prof. Armando Antista (Università degli Studi di Palermo). Interessanti anche gli spunti offerti da Fulvio Lenzo (Università IUAV di Venezia) con “Il palazzo del re di Sicilia” e con la stessa Burgassi per quanto attiene agli apparati scenici, i cantieri dell’effimero, che celebravano i reali nel loro passaggio nelle città. Il prof. Saverio Sturm (Università degli Studi di Roma Tre) ha parlato delle contaminazioni barocche e tardobarocche completando un quadro che ha permesso di offrire contenuti al successivo dibattito. Infine un saluto in video collegamento è arrivato da Teresa Gualtieri (Presidente FICLU – Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’Unesco)Questa domenica ultima giornata di “Barocco Heritage” con l’appuntamento scientifico in programma a Scicli, a Palazzo Spadaro. Tra gli ospiti attesi anche Christian Greco, il direttore del Museo Egizio di Torino. Nel pomeriggio gli eventi collaterali nei Comuni del GAL Terra Barocca (Ragusa, Modica, Scicli, Santa Croce Camerina, Ispica). A Scicli ci sarà anche l’apertura, per la prima volta, del salone delle feste di Palazzo Mormino Penna. Il programma dettagliato sul sito www.enjoybarocco.com

I lavori della prima giornata

Il prof. Carmelo Occhipinti, docente dell’Università di Roma Tor Vergata, ha aperto la tre giorni internazionale di studi “Barocco Heritage – parole, forme, prospettive”. Gli sguardi sul barocco del professor Occhipinti hanno scardinato la tradizionale percezione delle architetture e delle opere artistiche prodotte nel territorio ragusano e della Sicilia Meridionale fra il Seicento ed il Settecento. Questa mattina alla Chiesa della Badia di Ragusa, Occhipinti ha fatto una riflessione “attingendo alle testimonianze del periodo di riferimento, non a quelle degli storici dell’arte vissuti nei due secoli seguenti”. “Importante per studiare un’epoca – ha rimarcato Carmelo Occhipinti – attingere alle fonti dell’epoca stessa e capire qual è la percezione che un’epoca ha di se stessa. Allora ci accorgiamo che la categoria del Barocco non serve a nulla, perché è una categoria formatasi molto più tardi del periodo storico che intende definire. Ne viene fuori una percezione di un’epoca completamente diversa da quella che ricaviamo dai testi di storia dell’arte e di storia dell’architettura prodotti negli ultimi decenni”.

“Gli artisti e gli artefici Sei-Settecenteschi pretendevano di realizzare opere moderne all’insegna di una continuità rispetto al Cinquecento. Gli indiscutibili Maestri, come Raffaello e Michelangelo, avevano infatti insegnato loro a guardare l’arte classica non per imitarla ma per superarla, appunto in direzione della modernità. Così Piero da Cortona pretendeva di imitare gli antichi per superarli in direzione di un effetto di vitalità, dinamismo e movimento che già Raffaello aveva saputo imprimere alle sue opere. Siamo noi che tendiamo a contrapporre queste due visioni artistiche, che in realtà sono in continuità”, ha aggiunto il professore di origini ragusane.
Durante i saluti istituzionali, la presidente ff del GAL Terra Barocca, Domenica Ficano, ha salutato gli illustri ospiti che per l’intero fine settimana contribuiranno a divulgare la ricchezza della destinazione unica “Enjoy Barocco”. “Tre giornate sono molto interessanti – ha detto – per intrecciare le tradizioni e attività storico-culturale di questo territorio”.


A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, il quale, in sintonia con il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo, ha rimarcato l’importanza di lavorare in sinergia tra i territori del barocco del Val di Noto. Roccuzzo, che è anche Presidente dell’Unità Operativa Unesco di Città Tardo Barocche del Val di Noto ha aggiunto: “Siamo parte integrante di un grande sito Unesco, abbiamo il dovere di lavorare in questa direzione, senza rivendicazione  né campanilismi”. Riflessioni condivise dall’assessore di Scicli, Peppe Puglisi, e dall’assessore di Santa Croce Camerina, Caterina Gambino, intervenuti in rappresentanza dei Comuni appartenenti al GAL. Proprio il direttore del GAL, Salvatore Occhipinti, ha invece delineato le scommesse portate avanti dal gruppo di azione locale, “tra queste ‘Enjoy Barocco’, come prima tappa dell’impegno verso il turismo sostenibile, lo sviluppo agroalimentare e l’inclusione sociale”.


Importanti anche le parole di Paolo Patané, direttore dell’Ente Gestore di Città Tardo Barocche del Val di Noto. “Il grande sforzo per l’attivazione di questo ente gestore deve proseguire con il contatto coi territori. Per noi è fondamentale rivolgersi alla rete di operatori, di cui Gal è espressione fondamentale, e in generale alla cittadinanza. Il passaggio cruciale, adesso, è quello di uscire dall’approccio elitario e promuovere la partecipazione della comunità”.


Come hanno spiegato Marco Platania, docente universitario e coordinatore DMO Enjoy Barocco, e Santo Burgio dell’Università degli Studi di Catania, la rete è importante. “La destinazione unica “Enjoy Barocco” – ha detto Platania – raggruppa oltre 100 imprese che lavorano nel settore e si propone di aumentare il capitale reputazionale della destinazione unica, per rendere il territorio del Val di Noto meta turistica competitiva nei mercati internazionali”.

“Il salto di qualità – ha spiegato Burgio – è quello di incrociare reti omogenee nelle quali siamo ormai abituati a confrontarci. Per questo, Barocco Heritage parte dagli sguardi letterari sul Barocco, nella giornata di oggi, per poi affrontare il tema dei cantieri del Barocco ed infine, nella giornata di domenica, avviare il confronto tra il circuito culturale e quello economico. Tutti dobbiamo fare la nostra parte”.  
Nella giornata di oggi, spazio quindi a conferenze e letture dedicate al tema del rapporto tra arte barocca e letteratura. Chair Sandra Condorelli (Università degli Studi di Catania). Dopo l’intervento del professore Occhipinti, Massimo Lucarelli (Université de Caen Normandie) ha tracciato “L’idea novecentesca di Barocco: il caso Ungaretti” mentre Claudio Castelletti dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, curatore della prima giornata assieme a Occhipinti e fautore della tre giorni, è intervenuto su “Il Vate imaginifico: Arte e architettura barocca nella poetica di Gabriele d’Annunzio”.

Attesissimo e molto apprezzato anche l’intervento del prof. Olivier Bonfait (Université de Bourgogne) con “Il Barocco prima del Barocco. Per una preistoria della nozione da De Brosses a Briganti” che ha fornito lo sguardo francese sul tardo barocco. In video collegamento Marcello Fagiolo (CISB – Centro Internazionale di Studi sul Barocco) ha parlato della “Caduta e resilienza della civiltà barocca nella storiografia del Novecento” mentre Marina Cafà (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e Ezio Donato (Università degli Studi di Catania) con “Viaggio letterario nel paesaggio barocco di Sicilia” hanno affascinato il pubblico presente.


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