AVVELENARE I POZZI E COSTRINGERE GLI ALTRI A BERNE L’ACQUA

Quanto paventato dall’On. Leontini nella conferenza stampa del 25 Febbraio 2010, in merito al temuto commissariamento del Consorzio Asi, è puntualmente accaduto! In proposito, Leontini, aveva chiaramente espresso la necessità che venisse data al territorio la possibilità di esprimere democraticamente il nome del nuovo presidente ed aveva denunziato le manovre del MPA che aveva come unico interesse il commissariamento dell’ente. Da qualche giorno l’Area di sviluppo industriale iblea è stata commissariata e l’On. Leontini esprime con forza il suo sdegno nei confronti di chi, utilizzando comportamenti scorretti nega al territorio ibleo la possibilità di nominare democraticamente i vertici dei propri enti, sottoponendo l’intera classe produttiva iblea ad una operazione di colonizzazione da parte della Regione Sicilia e del suo Governatore.Quelle che a Febbraio scorso venivano definite dal Commissari provinciale del MPA, “insinuazioni” oggi sono certezze e la revoca dei due consiglieri, illecitamente eseguita su comando del movimento autonomista, è servita a scippare il territorio ibleo della prerogativa di determinare le proprie strategie di sviluppo. “Ancora una volta” dichiara Leontini “lo sviluppo ed il sostegno alle imprese della provincia iblea vengono subordinati ai giochetti politici e di partito del MPA e del PD che nulla hanno a che vedere con i veri interessi e le reali esigenze di aziende già fortemente provate dalla grave crisi economica ed occupazionale. E’ una vergogna che questo modo di operare, ormai elemento caratteristico del Governo Lombardo, assetato di potere, sia diventato un sistema e si sia violentemente abbattuto su una delle province più produttive della Sicilia e dell’intero Meridione. Auspico che lo sdegno per questo modo di procedere coinvolga l’intera comunità iblea e convinca qualche giornalista disattento a riconsiderare che quando vengono impedite democratiche elezioni si commette sempre un sopruso, specie in questo caso in cui una parte politica, attraverso le sue periferiche appendici amministrative, prima determina i motivi dell’ empasse, facendo revocare nomine già fatte, e poi su questo fa leva per costruire la motivazione del commissariamento. Come dire: io avveleno i pozzi e costringo gli altri a berne l’acqua!

 

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