Atti negati ai consiglieri di Vittoria, la vicenda è approdata anche al Senato

Atti negati al Consiglio comunale di Vittoria: la vicenda è approdata nei giorni scorsi in Senato

E’ anche approdata nei giorni scorsi in Senato la vicenda dell’accesso agli atti negato al comune di Vittoria. Il senatore Salvo Sallemi, di Fratelli d’Italia, è intervenuto a Palazzo Madama per denunciare quanto accaduto di recente nel Comune di Vittoria, dove l’Amministrazione comunale ha negato l’accesso agli atti ai consiglieri comunali che avevano fatto richiesta di avere la relazione degli ispettori regionali Francesco Riela e Antonio Sajeva.

Il sindaco Francesco Aiello ha reagito con forza, con una dichiarazione video, spiegando le ragioni del diniego e – a sua volta – stigmatizzando Sallemi perché – a suo dire – ha utilizzato il Senato per denigrare la città, accusando lo stesso Sallemi di far parte della schiera di consiglieri comunali che ha portato la città allo scioglimento.

La reazione di Sallemi – a sua volta – è forte. “Aiello non dice il vero. L’affermazione secondo cui noi siamo i responsabili dello scioglimento è palesemente falsa. È pura invenzione. Non risulta in nessun atto. Siamo costretti a denunciarlo alla Procura”.

Le ultime due settimane hanno fatto alzare il livello dello scontro a Vittoria, città retta da due anni dal sindaco Francesco Aiello e dalla sua giunta. Fin dai primi giorni le contrapposizioni sono state forti e vicende come quella riguardante l’elezione del consiglio comunale, le anomalie nelle schede utilizzate per il voto (e poi poste sotto sequestro dalla procura della Repubblica), la revoca dell’elezione del presidente del consiglio, la vicenda dell’elezione del presidente della Commissione Trasparenza hanno avvelenato il clima politico e condizionato la serenità dei lavori del consiglio comunale.

Poi arrivarono le contestazioni dei primi atti e la nomina di ispettori della Regione per verificare una serie di anomalie nella conduzione della vita amministrativa.

Gli ispettori della regione (dapprima Francesco Riela, poi, per la seconda ispezione Francesco Riela e Antonio Sajeva) hanno stilato ben due relazioni. La prima a gennaio, la seconda l’8 giugno scorso. Una terza è attesa nelle prossime settimane. 

Proprio sulla relazione dell’8 giugno si è acceso lo scontro delle ultime settimane. Il comune aveva inviato  le controdeduzioni del comune e il procedimento era stato chiuso con la relazione finale della dirigente dell’assessorato regionale Enti locali Monica Tardo, nell’agosto scorso.

Il comune però ha negato ai consiglieri comunali la possibilità di poter avere copia della relazione, adducendo la motivazione che essa è oggetto di un ricorso al Tar e di una denuncia alla Procura.

Questa motivazione è stata contestata dai consiglieri di opposizione che hanno sottolineato che si tratta di una palese violazione di legge consiglieri comunali hanno il diritto di conoscere gli atti e il comune non può opporre un diniego. Il diritto dell’accesso agli atti è espressamente previsto dal Testo Unico degli Enti Locali), ma i funzionari del comune li hanno negati e i consiglieri della coalizione Aiello hanno sostenuto che gli atti non potevano essere concessi perché oggetto di un esposto in Procura. Ben quattro consiglieri avevano presentato la richiesta e tutti avevano avuto un diniego: Valeria Zorzi, Concetta Fiore, Sara Siggia, Biagio Pelligra.

Il senatore Salvo Sallemi è intervenuto su questo tema e ha anche preannunciato un’interrogazione su questo tema.

Salvo Sallemi: “il Comune come un bunker. Palese violazione di legge”

Il senatore vittoriese ha parlato di una amministrazione “che comprime i diritti dei consiglieri comunali e di conseguenza dei cittadini e che ha trasformato il comune di Vittoria in un bunker e non in una casa di vetro, come prevede la norma sulla trasparenza degli enti locali”.

“La consigliera Valeria Zorzi – ha affermato Sallemi nel suo intervento in aula – aveva chiesto la copia della relazione finale depositata dagli ispettori regionali sull’attività amministrativa del Comune di Vittoria. Infatti, il Comune di Vittoria, per irregolarità amministrative e gestionali più volte denunciate anche dai consiglieri di Fratelli d’Italia, ha subito diverse ispezioni regionali disposte dall’Assessorato regionale agli Enti locali che ha profilato “nero su bianco” delle attività illegittime e reiterate”.

Il 6 ottobre scorso, il Comune ha negato l’accesso agli atti e quindi non ha consegnato la copia con questa motivazione: “La relazione è oggetto di esposto in Procura”. “Il diniego – continua Sallemi – è stato avallato persino dal capo di gabinetto del sindaco. Questo diniego costituisce una gravissima violazione del diritto del consigliere comunale all’accesso agli atti espressamente disciplinato dall’articolo 43 del TUEL”. Sallemi ha rimarcato la “gravità di un comportamento che non consente a un consigliere comunale di poter esercitare il suo diritto di controllo sull’ente, un ente già gravato da controlli da parte della Regione siciliana” ed ha preannunciato una successiva interrogazione che interessi anche il Prefetto di Ragusa e il ministro degli Interni.

Francesco Aiello: “L’attacco in Senato di coloro che hanno provocato lo scioglimento”

Il sindaco Francesco Aiello ha replicato con una dichiarazione video e accusato Sallemi di far parte della schiera di consiglieri comunali che ha portato la città allo scioglimento. “Sallemi – afferma Aiello – dimenticando di far parte della schiera di consiglieri comunali che hanno portato la città di Vittoria allo scioglimento per condizionamento mafioso, tenta un rilancio delle sorti, delle posizioni di grave responsabilità avuto da Fratelli d’Italia nello scioglimento del consiglio comunale. Il sindaco era di Fratelli d’Italia, erano consiglieri, loro sono stati i responsabili di una decisione irreversibile, che ha portato Vittoria a tre anni e mezzo di gestione commissariale e guasti tremendi che in qualche modo si erano già manifestati con la loro gestione”.

Aiello attribuisce quindi le responsabilità dello scioglimento ai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia in carica nel 2018 e tra questi c’era anche l’attuale senatore Sallemi. 

E aggiunge: “Tentano ora di disarcionare questa amministrazione che hanno lasciato strutturalmente deficitaria. Abbiamo assistito persino a incontri nei corridoi del Comune di Vittoria tra consiglieri comunali di Fratelli d’Italia e i commissari regionali che sono venuti per ispezionare l’attività dell’ente. Non ci risulta che consiglieri di maggioranza siano stati né interpellati né contattati dagli ispettori per diverse informazioni. Il Comune, l’amministrazione comunale, la segreteria comunale, hanno dato delle risposte formali alle contestazioni delle ispezioni regionali.  Queste contestazioni in parte sono state accolte ma il numero maggiore di queste controdeduzioni non è stato accolto  e abbiamo ricevuto una relazione da parte degli organi regionali”. Aiello ha anche denunciato il fatto che di tutti gli atti ispettivi i gruppi di opposizione erano informati. “Prima venivano conosciuti da loro questi passi che venivano fatti dalla regione e poi arrivavano puntualmente al Comune”.

Successivamente il Comune ha impugnato davanti al Tar le risultanze dell’ispezione regionale, contestandola in toto. Per questo, secondo Aiello, la relazione non può essere consegnata perché oggetto di atti penali.

“Secondo il Codice penale – spiega Aiello – gli atti che fanno parte di eventuali procedimenti non possono essere esibiti, fanno parte di un procedimento giudiziario che è riservato da parte del magistrato che sta conducendo le indagini“.

Poi l’attacco diretto al parlamentare della maggioranza che sostiene il governo Meloni. “Un senatore che ci sembrava muto, con tutti i problemi che il territorio ha (alluvioni, difficoltà, crisi economica, attacco criminali ha subito in questi due anni), sia stato completamente muto, taciturno, rispetto alle problematiche di cui la città ha avvertito colpi e responsabilità. E invece, parla, lo abbiamo visto, lo abbiamo ascoltato per annunciare una cosa che farà”. Aiello parla anche di “pressione gravissima sugli uffici comunali, sulla segreteria comunale, una pressione gravissima, sull’amministrazione, si citano anche funzionari, un capo di gabinetto”.

Chiude ribadendo le responsabilità nello scioglimento. “Il sindaco era di Fratelli d’Italia, loro erano consiglieri, loro sono stati responsabili di una decisione irreversibile che ha portato Vittoria, a tre anni e mezzo di gestione commissariale e a guasti tremendi che in qualche modo si erano già manifestati con la loro gestione”.

Su queste affermazioni ritenute non veritiere il senatore Salvo Sallemi ha preannunciato una denuncia in sede penale.

Discussioni e polemiche anche in Consiglio comunale

La diatriba è tornata recentemente anche in Consiglio comunale con la richiesta della consigliera comunale Giovanna Biondo, esponente della maggioranza, di intervenire in aula per stigmatizzare l’intervento del senatore Sallemi.

La richiesta era stata formulata sulla base dell’articolo 41 del regolamento del consiglio comunale che a Vittoria disciplina gli interventi dei consiglieri comunali per argomenti fuori dall’ordine del giorno che si configurano come comunicazioni importanti alla città. La presidente Concetta Fiore ha opposto un diniego alla richiesta di Giovanna Biondo e ha sottoposto la possibilità del suo intervento al voto in aula. Con numerosi voti di astensione tale possibilità è stata negata. Giovanna Biondo ha chiesto e ottenuto che venisse inserita nel verbale del consiglio comunale la motivazione del diniego.

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