Attenti, stanno arrivando i “santuzzi”: prepariamoci all’invasione!

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola.

Voi ridete e scherzate.

Ma lo sapete che a breve dovrete fare ogni giorno la lotta con i santuzzi elettorali ovunque? Macchina, cassetta della posta, Facebook, bar, strade, mastelli dell’indifferenziato, pareti, opere e omissioni. E persino nella doccia! È l’invasione degli ultra photoshoppi.
A giudicare dal numero crescente delle liste, sarà la più grande colonizzazione mai vista nei Comuni in questo millennio. Stanno arrivando. Io ne ho già avvistato uno. Pensavo fosse una multa, invece era un santuzzo. Sul parabrezza. Sotto il tergi. Entrando a destra. Lì insomma.

I fatti: l’esimio dott. Ammendola, amminkiolato dagli zero gradi percepiti, intorno alle 18.00 dell’altro ieri, posteggia bellamente sulle strisce blu dimenticando (arteria infame!) di apporre l’apposito scontrino sull’apposito para, come prescritto da atavica liturgia penitenziale.
Di ritorno da una santa scleratio da lavoro, ecco che ti si incombe (miopia infame!) un rettangolino bianco (non vista volante) che denuncia il mio peccato oramai irredimibile (a sanzione intera, peraltro), tra non pochi auto insulti interiori e un quasi collasso.
E invece no! Non ho mai gioito così tanto alla vista di un “volantino” elettorale in trent’anni. Ho persino baciato quasi il candidato (mai visto prima) al Consiglio Comunale e me lo sono portato con me.
“Ti stimo. Meriti fiducia. Si vede. Sei onesto e competente. Salverai questa città. Non ho alcun dubbio. Mi fai simpatia. Mi sa che ti voto.”

È la sindrome della “scampatio multae”, come la chiamava Sigmund Freud. Un entusiasmo incontenibile che ti induce a innamorarti follemente del tuo ignaro salvatore. Ignarissimo. Bramandolo già presidente del Consiglio. Financo.
E tuttavia. Mentre gongolavo al volante, già più ricco di quasi cinquanta euro, un dubbio atroce mi ha assalito: “Ma non è che il vigile blu ha sbagliato? E mi ha accollato il santuzzo al posto del multino? In tal caso mi arriverà a casa tra mesi la sanzione (o un santuzzo) con una immensa penale da pagare! Mi si aiuti!”

Voglio credere che sia andata proprio così: l’omino blu ha piazzato un santino al posto del multino. La mia città ha bisogno di queste variazioni e dissonanze sul tema. In questa stagione pesanterrima di guerre nazional politiche e comunal elettorali, nella quale Facebook rischia di diventare a tratti un feroce Colosseo digitale, mi piace pensare che un giovane ragusano con la divisa blu (che sovente sopporta attacchi e ingiurie universali), sia stato posseduto dalla dea kafkiana di un’ironia poetica e, in un moto di altissima politica, abbia infisso un suo sorriso sul mio parabrezza. In un modo che troverò per sempre indelebile, come la più alta delle pale eoliche al più ridente orizzonte.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it