ATO AMBIENTE, IL PD VA AVANTI

“Le dichiarazioni fatte dal neo presidente del collegio dei liquidatori di Ato ambiente, Giancarlo Migliorisi, apparse sulla stampa oggi, subito smentite dallo stesso con un comunicato stampa, rappresentano la prova più evidente circa la fondatezza delle nostre accuse. Non possiamo che essere soddisfatti se sul tema delle assunzioni parentali il presidente Migliorisi ha fatto marcia indietro”. E’ quanto afferma il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese, in una nota. “Non giudichiamo – aggiunge – la nomina di Cugnata, ma condividiamo il documento del sindaco Antonello Buscema quando sottolinea che il versante modicano non è rappresentato. Perché, poi, tutta questa fretta da parte di Cosentini sulle nomine dei liquidatori visto che è stato lui il promotore della bocciatura di un rinvio chiesto da Modica? Forse che le vicende giudiziarie che, come abbiamo appreso nei giorni scorsi, lo riguardano, non sono ancora servite da lezione? Sulla richiesta di dimissioni del neo presidente Migliorisi ci siamo già espressi. E se è vero quello che lui dichiara sostenendo, nel linguaggio tipico di Dipasquale, che noi, ovvero Calabrese e soci (per dirla tutta non abbiamo una società ma un partito di uomini e donne libere), coltiviamo la cultura del sospetto, allora ci quereli. Se lui, Migliorisi, si ritiene estraneo alla parentopoli, allora dica alla stampa di chi sono parenti i 19 co.co.pro. E, se vogliamo essere ancora più precisi, adesso non lo sa soltanto Migliorisi, tra i liquidatori, come stanno le cose, ma lo sa anche chi, come Cugnata, ha già fatto parte del Cda dell’Ato”.

“Migliorisi – continua Calabrese – ha dichiarato, in ordine alla delibera dei soci del 7 dicembre scorso che hanno dato mandato ai liquidatori di transare e assumere i raccomandati (ricordo che all’assemblea erano presenti solo i rappresentanti di Ragusa, Santa Croce e Comiso), che riporterà l’atto all’assemblea dei soci. Bene, sappia Migliorisi che il Pd di Ragusa si fermerà solo quando leggeremo che la stessa delibera è stata revocata ufficialmente. Nell’attesa andremo avanti e siamo già partiti con le interrogazioni parlamentari regionali e nazionali. Stiamo preparando, poi, il carteggio per la commissione Antimafia e per la Dia. Parleremo con il procuratore Petralia appena ci riceve e non ultimo manderemo il tutto alla Corte dei conti perché lo scherzetto di 19 assunzioni co.co.pro. nel 2009 di parenti e amici sono costati alla collettività iblea circa 500mila euro. Infine questi liquidatori si occupino di liquidare l’Ato come da mandato e non di gestirla. Sapevamo che dovevano lavorare a costo zero. E scopriamo che solo i liquidatori costeranno 37.500 euro l’anno. Stavolta, nessuno ci fermerà. Il troppo stroppia. E se qualche giornalista locale dice “Così fan tutti, anche quelli del Pd hanno fatto così”, lo stesso, se sa qualcosa, è pregato di denunciare i fatti a chi di dovere se pretende di volere buona informazione. Il tempo per le furbate è finito. Saremo attenti e vigili nel rispetto delle migliaia di disoccupati in cerca di lavoro. Ciò che è accaduto all’Ato è una vergogna e il Pd ha il dovere di intervenire”.

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