La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
Assolto presunto scafista; in aula anche don Ciotti
21 Ott 2025 15:21
Mentre la “scorta” civile degli imputati del processo Mare Jonio attendeva in aula l’inizio dell’udienza (con don Ciotti di Libera, la Cgil regionale e locale, gli esponenti di Mediterranea), un altro processo è giunto, invece alle battute conclusive: quello che vedeva imputato un cittadino somalo di 26 anni, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Era accusato di avere condotto a Pozzallo una imbarcazione con a bordo 101 migranti ad agosto del 2017. Nella requisitoria, il Pubblico ministero, Sanro Fornasier (lo stesso del processo Mare Jonio), Santo Fornasier, ne ha chiesto l’assoluzione con la formula del “perché il fatto non sussiste”, non ritenendo sufficientemente supportata la prova della colpevolezza. La difesa, rappresentata in aula dall’avvocato Italo Alia ha invece chiesto l’assoluzione per non avere commesso il fatto e in subordine il minimo della pena escluse le aggravanti e con la concessione della sospensione condizionale della pena e il riconoscimento delle attenuanti. Nella sua arringa difensiva, l’avvocato ha sottolineato come l’evento in questione, sia stato “l’ennesimo in contesto storico, quello del 2017 quando la costa iblea venne invasa da moltitudine di sbarchi. Un modus operandi spesso sovrapponibile, sempre un soggetto individuato dai gruppi criminali libici per condurre imbarcazioni, fondato su violenza e costrizione. L’unico teste sentito in aula – ha aggiunto Alia – ha riferito delle connection house luogo di raccolta prima della partenza, dove veniva perpetra ogni tipo di violenza; lo stesso soggetto oggi imputato e riconosciuto come possibile scafista viene condotto a forza da due soggetti libici sull’imbarcazione, nessuna correità o atmosfera distesa. Direttive vengono date seduta stante. Assente riscontro e qualunque prova per il conducente dell’imbarcazione”. Il collegio ha assolto il giovane, per non avere commesso il fatto.
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