Associazione Carabinieri, una rete tra Sicilia e Calabria

Presso l’Associazione Nazionale Carabinieri di Ragusa si è tenuta la conferenza stampa per discutere di legalità, violenze e giustizia per le vittime invisibili, che sono tutte quelle persone che hanno conosciuto la violenza in prima persona e alcuni di loro hanno perso gli affetti più cari. Lo scopo di questo incontro è stato quello di creare una rete come ponte tra Sicilia e Calabria, per combattere tutti insieme contro la violenza di ogni genere. La. Conferenza è stata aperta dal Presidente dell’ associazione nazionale carabinieri Enzo Buccheri, sottolineando il fine comune della rete creata e dell’importanza delle forze dell’ordine.

Durante il confronto aperto tra le associazioni e le persone presenti è intervenuto anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa il Tenente Colonnello Federico Regginato il quale ha spiegato l’importanza di fare rete tra le associazioni e le forze dell’ordine esponendosi in primis al consenso alla rete come forza dell’arma. Presente anche “il Gran Maestro della Confraternita Cattolica Cristiana dei Cavalieri Templari Federiciani” Corrado Armeri il quale ha ribadito l’importanza di fare rete per raggiungere obiettivi importanti come l’abolizione del rito abbreviato per alcuni omicidi efferati, violenti e premeditati.

Sono intervenute con grande forza e voglia di cambiare la macchina della giustizia le “Mamme Coraggio” di Sicilia e Calabria tra cui Vera mamma di Giordana uccisa barbaramente con 48 coltellate, e Giovanna mamma di Laura uccisa nel sonno dal proprio padre, rimarcando che le leggi ci sono ma mancano gli strumenti affinché vengano attuate. Ricordiamo Caterina Villirillo Presidente dell’associazione Libere Donne di Crotone arrivata proprio a Ragusa in quanto chiamata per un caso di aiuto proprio nella provincia di ragusa:la donna in questione viveva e vive nella paura, il suo carnefice violento e spietato ha procurato danni materiali e psicologici molto gravi alla stessa compreso familiari e minori, proprio per questo il presidente Caterina villirillo ha deciso di fare rete proprio con la nostra provincia per cercare di aiutare e combattere attraverso leggi incisive affinché non si verifichino più tali ingiustizie, ci vogliono pene certe e durature ma soprattutto la tutela di queste donne che vivono nella paura che il carnefice prima o poi dopo aver scontato la pena ritorni più agguerrito e feroce di prima.

L’aiuto attivo continua più forte di prima per il Presidente Caterina Villirillo la quale è diventata Mamma Coraggio dopo aver visto il proprio figlio Giuseppe Parretta ucciso violentemente a soli 18 anni con dei colpi di pistola dal vicino convinto che lo stesso lo spiasse fece da scudo alla madre e ai fratelli per proteggerli tutto ciò avvenne nel gennaio del 2018,all’interno della stessa associazione dove operava per aiutare donne vittime di violenza con tanta forza sta continuando la sua battaglia nonostante sia stata lasciata sola dallo stato;
La Villirillo ha parlato di protocolli d’intesa tra le associazioni per chiedere i diritti negati per le donne vittime di violenze, dalle abitazioni .alle visite sanitarie e codici con percorsi preferenziali sia nei pronti soccorsi che non funzionano in maniera efficace.

Nasce la consapevolezza di fare un progetto da presentare a Roma per i diritti delle famiglie invisibili che verrà illustrato il 20 settembre a ragusa. Intanto la rete sta elaborando anche un progetto da presentare nelle scuole nelle due regioni per la rieducazione sentimentale e culturale che coinvolgerà le diverse fasce scolastiche. Presente al confronto anche altre associazioni di cui la neo-nata Codice Rosso di scicli con l’intento di attuare in modo fattivo uno sportello di aiuto e collaborare con il nuovo progetto di rieducazione culturale e sentimentale che coinvolgerà le scuole del territorio. contributo editoriale di Rossella Fede

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