È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ARTE E ORTO DEI FRATELLI ZISA INDICA LA STRADA DA SEGUIRE
15 Nov 2010 17:09
Per ritrovare una crisi economica così forte occorre tornare con la memoria al 1929. E’ dimostrato che durante la recessione i prezzi agricoli sono quelli che hanno una sofferenza maggiore. Persino il Papa durante l’Angelus invita a una profonda revisione del modello di sviluppo economico globale, sull’onda della crisi economica, che deve essere presa sul serio, ma soprattutto sollecita un rilancio strategico dell’agricoltura, messo in ombra dall’industrializzazione. Eppure oggi vogliamo parlare di aziende agricole che funzionano, che sono riuscite a espandersi e a crearsi un mercato. Parliamo dei fratelli Zisa, la loro azienda “Arte Orto” oggi è una solida realtà. Provengono da una famiglia di agricoltori, il nonno e il padre, iniziano come mezzadri, poi comprano un ettaro di terra, e v’impiantano circa tremila metri quadrati di serre, che diventano diecimila per permettere ai figli di lavorarci e crearsi un reddito.
Sono gli anni d’oro della fascia trasformata, i primi esperimenti di coltura in serra. Anni d’oro ma che durano poco, inizia la concorrenza dei paesi del terzo mondo, l’avvento della grande distribuzione, che fa sentire il suo peso anche nello stabilire i prezzi, e nei metodi di pagamento. I fratelli Zisa scelgono con grandi sacrifici di investire in un nuovo settore: il biologico ; investono in tecnologia, cercano nuovi mercati, soprattutto all’estero. Oggi gli operatori agricoli, comprano tecnologia a regime protetto (a vantaggio di altri naturalmente) quando producono e vendono lo fanno in regime di concorrenza. Quando comprano, il prezzo lo stabilisce il venditore, quando vendono, il compratore. A Guglielmo Zisa abbiamo chiesto cosa può servire per contrastare questa crisi: Ripristinare una rete di distribuzione a misura d’uomo. Anni fa giravano anche nelle città piccoli camioncini, carichi, sia di verdure che di ortaggi. Compravano con denaro contante, merce di qualità che vendevano per il paese, quasi una vendita porta a porta.
Due i risultati, la possibilità per il consumatore di scegliere merce di qualità e di provenienza garantita, con un giusto prezzo, e nei mercati un giro di denaro contante, che riduceva il rischio di truffe a danno del posteggiante. Oggi oltre ai gruppi di acquisto e i mercati contadini, si può pensare a una vendita via internet, con consegne anche settimanali del prodotto. Per chi lavora, la possibilità di comprare da casa, per il produttore, un maggiore guadagno, e la gestione diretta dei pagamenti. Ovvio che questa è una soluzione a breve e per piccoli produttori, per le grosse aziende le soluzioni sono più a lungo termine. L’istituzione dei marchi IGP, distinguere i prodotti, farli diventare come dire “prodotti Barilla” distinguerli, etichettarli, fare in modo che sia chi produce e vende a determinarne il prezzo, una politica più responsabile, che non usi l’agricoltura come strumento per scopi elettorali, la presenza nelle scuole, sensibilizzare il consumatore finale. E poi sono importanti l’innovazione, la formazione, e fattore decisivo, una grande passione per il lavoro. (Pina Cocuzza)
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