Arriva grano canadese a porto Pozzallo, scatta protesta. VIDEO

Protesta stamani al Porto di Pozzallo da parte di un gruppo di consumatori e produttori locali di grano contro l’arrivo di una nave contenente grano canadese. I manifestanti si sono sistemati con bandiere e striscioni dinanzi l’ingresso del porto per contestare l’arrivo del grano “straniero”  che, secondo quanto è stato gridato anche attraverso gli slogan, potrebbe contenere sostanze non consentite in Europa come ad esempio il glifosato.

Ed intanto l’imprenditrice Margherita Tomassello, presidente dell’Accademia siciliana della pasta, azienda che punta ad essere un punto di riferimento sul mondo dei prodotti biologici e certificati a chilometro zero, sottolinea come il mercato globale danneggi il grano siciliano:  “Il grano siciliano sta provando a dare battaglia a quello canadese, che contiene glifosato, il diserbante piu’ diffuso in commercio contro le sterpaglie, che l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della sanita’ inserisce tra le sostanze potenzialmente cancerogene che ritroviamo nella maggior parte della pasta presente sugli scaffali dei supermercati. Ma il grano canadese e’ quotato tra i 32 e i 33 centesimi al chilo contro i 24-26 del grano siciliano, a causa delle grandi navi che hanno scaricato di recente enormi quantita’ di merce nei porti dell’Isola”.

“Una mossa – spiega – che ha avuto l’effetto di far scendere ancora il prezzo del grano siciliano ,nonostante la produzione attuale sia stata una delle migliori degli ultimi dieci anni. Tra giugno e luglio il grano canadese oscilla tra i 322 e i 325 euro a tonnellata mentre quello che viene raccolto in Sicilia e’ crollato a 257 euro a tonnellata, nella piazza di Catania a circa 262 euro, l’indicatore per le trattative sul mercato di Palermo”. “Ma sembra – aggiunge Tomasello – che gia’ ci sia stata un’ulteriore diminuzione tanto che in pochi giorni il prezzo e’ sceso a 247 euro a tonnellata. Le navi arrivate in Sicilia con il loro carico hanno certamente influito in maniera negativa facendo deprezzare la nostra produzione, ma e’ anche vero che molte aziende, legate alla grande distribuzione, preferiscono acquistare dall’estero piuttosto che valorizzare il grano locale che, mai come quest’anno, e’ superiore a tutti gli altri”.

“In Sicilia – afferma Tomasello – l’apporto proteico del grano duro, presente attorno al 15%, deriva esclusivamente dall’acqua e dal sole mentre, per ottenere la stessa concentrazione nel grano di provenienza straniera, vengono aggiunti additivi come il glifosato. Il nostro appello e’ che si puo’ e si deve mangiare pasta siciliana, magari spendendo qualcosa in piu’, ma a guadagnarne sara’ la salute”.

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