ARCHEOLOGIA IN RIVA AL MARE UN MODO CULTURALE DI TRASCORRERE UNA SERATA

Punta Secca. Piazza Faro. Si parla di “archeologia in riva al mare”. E ne parla l’archeologo dottor Giovanni Di Stefano (nella foto) che nell’ambito della discussione, presenta “Le tombe monumentali” o “Privilegiate” dell’antica kaukana. Sotto la Torre, di fronte alla casa di Montalbano, si va a ritroso nel tempo sino all’epoca Bizantina, più o meno  nel 540 D.C. Durante la campagna di scavi, sono state rinvenute all’interno delle chiese Bizantine, sia di kaukana che di contrada Pirrera delle tombe, dette Monumentali, con gli scheletri degli occupanti. Attraverso esami antropologici, si è scoperto che appartenevano ad un uomo e ad una donna, che in vita avevano svolto lavori manuali. Attraverso uno studio sui mosaici della chiesetta si ipotizza he essi siano frutto di un Voto, da parte di persone battezzate, il voto legato alle decorazioni dei mosaici è di provenienza Africana. Probabilmente da mosaicisti fuggiti dall’africa e sbarcati in Sicilia. Dal momento che l’archeologia si basa anche su ipotesi, i mosaicisti e gli individui che avevano fatto il voto potrebbero essere i due scheletri ritrovati. Un’altra tomba Monumentale è quella ritrovata all’interno della Basilica di Caucana. Attraverso la lettura dei pannelli funerari si è arrivati all’ipotesi che potesse appartenere ad un africano di nome Donato. L’archeologia non  è scienza esatta, da spazio alle più svariate ipotesi che fanno pensare che in queste tombe siano seppelliti personaggi che fanno parte di un’elite cristiana privilegiata. (Pina Cocuzza)

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