APPELLO DELLA CISL PER RISOLVERE IL NODO INFRASTRUTTURALE DELLA PROVINCIA

“Attorno al nodo infrastrutturale c’è l’impressione che non si stia facendo tutto quanto rientra nelle nostre possibilità. Per questo motivo il tavolo permanente delle forze sociali della provincia di Ragusa dovrà attivare nuove iniziative di sensibilizzazione o, al massimo, considerato che la pausa estiva incombe, farsi trovare preparato, attraverso una opportuna programmazione, alla ripresa delle attività, nel mese di settembre”. E’ l’accorato appello che il segretario dell’Ust Cisl Ragusa, Enzo Romeo, lancia ai rappresentanti delle istituzioni, della politica, del mondo imprenditoriale e sindacale della provincia di Ragusa.

“Purtroppo – aggiunge Romeo – ci rendiamo conto, con il trascorrere dei giorni, che il tempo non è una variabile indipendente e che l’impossibilità, per il nostro territorio, di colmare il gap infrastrutturale costituisce un freno di notevoli dimensioni in danno allo sviluppo locale. Abbiamo preso atto dell’impegno proveniente da alcune parti, come il recente caso del presidente della Provincia, Franco Antoci, che ha richiesto e ottenuto l’intervento, addirittura, del presidente della Repubblica. Ma, evidentemente, considerato che le risposte non sono quelle attese, ancora non basta. Dobbiamo trovare una formula che ci consenta di definire, stante il vuoto persistente della politica, le modalità e i tempi di intervento affinché si possa comunicare alla popolazione iblea quanto ancora ci vorrà, ma in maniera certa e senza indicazioni ondivaghe, prima dell’avvio dei lavori per alcune importanti opere infrastrutturali. Dobbiamo essere noi a prepararci al meglio affinché possa essere sostenuto questo oneroso impegno di sollecitazione. Non possiamo più delegare nessuno. E mentre la politica cerca di salvare se stessa, i problemi, per la gente comune, rimangono sul tappeto.

Tra l’altro, ci stiamo apprestando a vivere, come percepiamo quotidianamente nella nostra attività sindacale, un periodo disastroso dal punto di vista economico. Gli indici che registriamo non sono affatto confortanti. Ed ecco perché ogni giorno che passa, senza che si sia investito un briciolo di fatica nella direzione di cui sopra, è un giorno che può considerarsi sprecato per la crescita della nostra area provinciale. Lo ribadiamo: il tempo non è una variabile indipendente”.

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