ANTESIGNANI PER ARCHIMEDE

Chi scrive conta tantissime primavere e per tutti i suoi anni ha avuto, nelle vicinanze di casa, la via Archimede, una delle arterie più lunghe di Ragusa, che, con un percorso moderatamente sinuoso, attraversa, come una spina dorsale, tutta la città da sud a nord.

Una volta tratto urbano della statale 115, immortalata in tante foto che riprendevano le autovetture di passaggio partecipanti al giro automobilistico di Sicilia, oggi l’arteria, in quasi tutta la sua estensione, è illuminata, non solo letteralmente, dalla vivacità di sempre nuove e importanti attività commerciali che ne confermano il ruolo di via protagonista nel panorama economico- commerciale della città, ruolo che era stato identificato, già alcuni decenni orsono, da importanti istituti di ricerca che avevano consigliato insediamenti nella via, in tempi non sospetti, quando nessuno intravedeva e poteva immaginare lo sviluppo attuale.

Encomiabile quindi la scelta degli amministratori del tempo di dedicare al matematico siracusano questa importante arteria, sicuramente idonea a essere accostata alla grandezza del personaggio a cui è intitolata.

Ma in ciò competenti conferme ci potrebbe dare l’attuale assessore regionale ai beni culturali, fra l’altro cittadino onorario di Ragusa, lo scienziato prof. Zichichi che appunto su Archimede ha fissato una delle prime importanti azioni del suo mandato.

Come rende noto la presidenza della regione, nel quadro di progetti  ”finalizzati a valorizzare l’immagine della Sicilia e la sua identità culturale, storica e la sua contemporaneità”, la Giunta di Governo ha approvato, su proposta dell’assessore, l’iniziativa ”Archimede Siracusano”, che ha lo scopo di fare conoscere uno degli scienziati siciliani più grandi della storia dell’umanità. Oltre all’istituzione di borse di studio destinate a lavori su temi riconducibili alle ricerche e alle sperimentazioni di Archimede, sono previste Intitolazioni di piazze, luoghi, spazi, vie della Sicilia al grande scienziato nonché l’apertura di un museo dove vengano rappresentate e riprodotte attività, scoperte ed esperimenti di Archimede.

Nell’occasione può essere interessante esaminare i contenuti di queste prime azioni dell’assessore, per tanti motivi: Prima di tutto è legittimo aspettarsi da un concittadino, ancora di più se onorario, una considerazione maggiore di quella che hanno saputo ottenere, negli anni passati, i politici locali.

Ancora il nostro enorme bacino di cultura e di beni collegati non solo aspetta di essere ulteriormente valorizzato con azioni mirate e che siano determinanti per una sempre maggiore visibilità nel panorama culturale mediterraneo, ma si presta per le sue innegabili naturali caratteristiche di valenza intrinseca come ottimo palcoscenico per le iniziative dell’assessore.

Fra l’altro, come emerge chiaramente dalla analisi dei progetti, gli stessi sono intimamente collegati ai flussi di visitatori, per cui, come è ovvio per la materia, si viene a contatto e si entra nelle problematiche del turismo che tanto ci coinvolgono.

Un altro progetto  riguarda la cultura siciliana moderna e contemporanea, attraverso l’identificazione di percorsi che includano monumenti, opere d’arte, scrittori, artisti siciliani tra i più famosi del mondo degli ultimi due secoli per tracciare nuovi itinerari turistici. E’ stato dato mandato all’assessorato di creare questi nuovi itinerari che andranno da Verga a Lucio Piccolo, da Camilleri a Bufalino, fino alle esperienze della Fiumara d’arte e Gibellina.

Il terzo progetto riguarda l’internazionalizzazione dell’immagine della Sicilia, che prevede una nuova mappatura dei beni siciliani da candidare al riconoscimento di ‘bene patrimonio dell’umanita’.

Le competenze, non solo scientifiche ma anche culturali, dell’assessore, unite alla onoraria conterraneità  ci obbligano a ben sperare per una efficace tutela e valorizzazione dei nostri beni culturali, spesso dimenticati dai nostri governanti.

La distanza siderale che separa almeno la mia conoscenza e la mia capacità intellettiva da quella dello scienziato mi lascia minimamente libero di dubitare sulla efficacia di determinati programmi che, di certo, sono destinati al lungo termine e non affrontano le emergenze dei beni culturali in tempi reali, ancora di più da considerare nell’imminenza della nuova stagione turistica, visti i continui riferimenti al visitatore.

E rifacendosi al detto che il popolo ‘ è asino’ sarebbe auspicabile istruire gli ignoranti per chiarire come mai, con il grandissimo patrimonio di arte, storia, architettura, letteratura, archeologia e tradizioni popolari che ci ritroviamo,  priorità debbono essere la conoscenza di Archimede e la valorizzazione e diffusione della Fiumara d’arte, di Gibellina, di Lucio Piccolo e di Camilleri o Bufalino.

Come scolari attenti e avidi di sapere, attendiamo lezioni al riguardo.

 

Principe di Chitinnon

 

 

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