ANCHE LA RABBIA HA I SUOI PERCHE’… ECCO QUANDO DIVENTA FUNZIONALE

“Non è l’essere arrabbiati che conta, è l’essere arrabbiati per le cose giuste. Le dissi: guardalo dalla prospettiva darwiniana. La rabbia serve a renderti efficiente. Questa è la sua funzione per la sopravvivenza. Ecco perché ti è stata data. Se ti rende inefficiente, mollala come una patata bollente”. Da “Ho sposato un comunista” di Philip Roth.

Ogni emozione primaria, positiva o negativa che sia, ha la sua funzionalità e, soprattutto, una sua “ragione d’essere”, in quanto ha permesso all’uomo durante il suo percorso evolutivo di sopravvivere fisicamente e psicologicamente sulla terra.

Proprio la settimana scorsa ho parlato delle emozioni universali, ovvero di quelle uguali in tutte le culture nella loro manifestazione.  Esse sono: gioia, sorpresa, paura, tristezza, disgusto/disprezzo, rabbia. Oggi, in particolare, vorrei parlare di quella che è spesso la più “bistrattata” e ritenuta esclusivamente dannosa e negativa, ovvero la rabbia.

Cedere a questa convinzione significa semplicemente negare che tutte le nostre reazioni emotive, negative incluse, abbiano una specifica utilità per il mantenimento del benessere psichico. Così come la paura ha avuto nei millenni, e continua ad avere, la funzionalità di proteggerci dai pericoli, aiutandoci nell’evitare situazioni non sicure, il disgusto ad allontanarci da ciò che avvertiamo come sgradevole e quindi potenzialmente nocivo, la tristezza a riflettere su avvenimenti immutabili, facendoci prendere quindi nuove consapevolezze, la rabbia è ugualmente funzionale al nostro benessere, portandoci a non soccombere ma a tirare fuori un’energia di nuovo vitale. Dico di nuovo perché spesso alla rabbia si arriva in seguito a situazioni frustranti, umilianti o comunque “tossiche” per la nostra mente ed il nostro corpo, esaurendo pazienza e risorse.

A chi in questo momento spalanca gli occhi pensando che la rabbia sia in realtà la via regia all’aggressività o alla costruzione di “muri” invalicabili, rispondono risultati di importanti studi e ricerche psicologiche, secondo i quali tale emozione è invece in grado potenzialmente di arginare o evitare comportamenti violenti, proprio perché può portare ad una “scarica emotiva catartica”, dai cui possono trarre beneficio i soggetti coinvolti nella relazione.

Indispensabile e magari un po’ scontato, ma non inutile, è ricordare che la rabbia può anche essere sintomo incontrollato di determinate personalità patologiche o culture e sub culture (vedi quella maschilista o mafiosa), in cui altamente tollerata e promossa come “strumento” di controllo o punitivo/formativo.

Scopo dell’articolo è semplicemente far riflettere sulla grandiosità delle emozioni umane, utili alla nostra sopravvivenza psicofisica, rimanendo consapevoli che se non più efficienti nel loro manifestarsi sono da mollare come patate bollenti.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it