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AMMINISTRATIVE DI GIUGNO, SABATO SERA SI E’ SVOLTO IL PRIMO CONFRONTO A SEI
18 Mag 2013 23:34
Si è svolto presso il locali del Circolo nuovo il primo confronto tra i sei candidati a sindaco, in rigoroso ordine alfabetico: Franco Antoci (Movimento civico ibleo, PdL e Ragusa protagonista), Ciccio Barone (Idee per Ragusa e Costruiamo il futuro), Giovanni Cosentini (Territorio, Il Megafono, Ragusa domani, UdC e Pd), Giovanni Iacono (Partecipiamo Ragusa), Federico Piccitto (Movimento cinque stelle) e Enrico Platania (Movimento città). Il dibattito moderato dal giornalista Michele Nania, responsabile della redazione di Ragusa de La Sicilia.
Un appuntamento che si è rivelato alquanto insidioso per i candidati, alcuni dei quali si aspettavano sicuramente una platea ordinata e composta mentre hanno dovuto far fronte a contestazioni, gran parte delle quali iniziate dai numerosi cittadini a cinque stelle che accompagnavano il loro portavoce. Una situazione poco gradita e che ha spinto Ciccio Barone, sebbene non fosse stato il più contestato, ad annunciare che potrebbe anche disertare i prossimi confronti “qualora si rivelassero una competizione fra tifoserie organizzate invece che un approfondimento dei programmi elettorali”.
Quale alleanza al ballottaggio la prima delle domande posta ai candidati.
Antoci ha precisato che un discorso sul secondo turno è certamente prematuro. “La storia cittadina insegna come spesso sia risultata vincente, come nell’87, la coalizione numericamente meno rappresentativa perchè il voto si orienta sulle persone e non sulle coalizioni”. Cosentini ha affermato che l’importante scelta coinvolge anche le coalizioni che non arrivano al secondo turno. “Il sistema elettorale è diverso e dal ballottaggio verranno fuori almeno 6 consiglieri comunali. Si tratta di una scelta frutto di condivisione di programmi e non di persone”. Iacono ha invece sottolineato che sebbene il programma sia importante un peso consistente ai fini di un apparentamento debba averlo anche il percorso attraverso il quale si arriva al ballottaggio. “Alcuni dei quali – ha affermato – non sono davvero condivisibili e questo dal punto di vista politico rappresenta una distanza enorme”. Ricalca la linea dettata a livello nazionale Federico Piccitto il quale ribadisce che gli ‘inciuci’ si ripercuotono sulle spalle dei cittadini ragusani, uniche vere forze con le quali il Movimento cinque stelle è disposto a stringere alleanze. “In caso di ballottaggio – dichiara – faremo appello agli elettori di tutte le altre forze politiche”. Non gradisce la parola alleanza Enrico Platania perchè “Ricalca i vecchi schemi della politica ed evoca alla memoria la spartizione. Un metodo che non ho condiviso e che mai condividerò. Abbiamo deciso di andare da soli, una scelta di cui mi assumo la responsabilità”. “Non sarò mai un uomo di sinistra”, ironizza Barone, riferendosi alla posizione occupata nel tavolo riservato ai candidati. “Nessun apparentamento – chiarisce poi – ma spazio alle nuove strade. Questa legge premia il sindaco, il voto dissociato e non certo le coalizioni. Noi continueremo ad andare da soli. Certamente non abbiamo fatto tutto ciò per una poltrona, altrimenti ci saremmo accordati sin dal primo turno, ma – conclude – sarà comunque l’intera squadra che rappresento a decidere”.
Il programma dei primi 100 giorni di amministrazione il secondo quesito rivolto ai candidati.
Primo a rispondere Ciccio Barone. “Lavoreremo sul bilancio comunale, diminuiremo il numero dei dirigenti, attualmente i più pagati in Sicilia, venderemo parte del parco macchine, ridurremo del 30% le spese per i consiglieri, assessori e sindaco, i quali dovranno pagare di tasca propria anche le missioni”. Circa 900mila euro risparmiati, le stime di Barone, la metà dei quali reindirizzati verso i Servizi sociali attraverso i ‘sussidio lavoro’, con un approccio totalmente diverso da quello individuato dal Commissario straordinario. “Noi abbiamo 71 milioni di euro da recuperare – afferma Platania riportando le dichiarazioni dei revisori dei conti da un verbale di una commissione Risorse di qualche mese fa – come posso pensare io di fare un programma quando non so quanto ci sia nelle casse comunali. Eliminare gli sprechi sarà certamente una delle prime attività ma non siamo d’accordo coi tagli alla politica. Non siamo per la riduzione dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali ma per un’azione di controllo tesa a rendere produttivo il lavoro svolto, specialmente quello delle commissioni. La politica degli eletti non può essere gratuita perchè se fatta bene impegna moltissimo e quindi rimarebbe prerogativa solo di una determinata fascia di cittadini”. “Tagli ai costi della politica è ormai uno slogan abusato – ribatte Piccitto – ma nei fatti noi siamo stati gli unici che abbiamo dimostrato di volerlo fare. Non non abbiamo delle priorità ma delle scelte dall’orizzonte pluriennale. Unica grande cosa, depoliticizzare la macchina amministrativa del Comune, resuscitare tutto ciò che riguarda le strutture organizzative, rendere nota finalmente l’entità del buco finanziario e cercare di colmarlo evitando di gravare sulle tasche dei cittadini”. “Importante dare già dall’inizio una impronta diversa a Palazzo dell’Aquila – ribadisce Giovanni Iacono – perchè la situazione attuale è conseguenza di scelte che abbiamo fortemente criticato, come le molte inaugurazioni fatte ma a cui non si è mai dato seguito. L’impianto di compostaggio, il laboratorio multimediale e la casa dello studente dell’università, questi alcuni esempi che adesso determinano – cita i dati inseriti nel rendiconto finanziario circa l’indebitamento dell’Ente nel 2012 – 41 milioni di euro da pagare, otto dei quali solo di interessi”. “La Corte dei conti ha certificato il consuntivo del Comune Ragusa – sottolinea Giovanni Cosentini replicando alle dichiarazioni che lo hanno preceduto ed alle numerose contestazioni -. Noi veniamo da sei anni di amministrazione e certamente riprenderemo a lavorare da ciò che è stato fatto. Partiremo dall’utilizzo dei fondi della legge su Ibla e dalla variante al piano particolareggiato per rilanciare l’economia a partire dal centro storico. La manutenzione ordinaria delle strade un’altra priorità come l’approfondimento della questione ‘emergenza idrica’. “L’adempimento primario – dichiara Franco Antoci concludendo il secondo giro di risposte – sarà la redazione del bilancio preventivo che costituirà la base della programmazione della città. Uno strumento essenziale sano nelle entrate ed oculato nelle uscite. La verifica di eventuali buchi di bilancio ed il recupero dell’evasione vari campi a cui si deve lavorare per poi intraprendere una valorizzazione del territorio a 360 gradi attraverso un alleggerirmento della burocrazia. La mia amministrazione non avrà nessuna fretta ma avrà il coraggio di promuovere politiche che guarderanno lontano. Occorre avere lungimiranza nelle idee per un rilancio della città. Sebbene reputo i costi comunali non sopra le righe, rinuncerò al 50% della mia indennità per dare un segnale alla comunità in questo momento di forte crisi”.
Questa la prima parte del confronto poi aperto alle domande dei presenti che si sono concentrate su università e raccolta differenziata. Priorità per tutti i candidati e tematiche presenti in ogni programma che i sei intendono proporre agli elettori.
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