ALTRO GRAVE ATTENTATO INCENDIARIO A POZZALLO

Distrutta da “fiamme dolose”, nella notte di martedì, la Ford CMax dell’agricoltore Giovanni Aprile, parcheggiata in via Scicli, nei pressi del cinema Diana. E’ andata bene invece ad altri tre suoi vicini di casa che, allertati dal crepitio delle fiamme, hanno fatto in tempo a “salvare” le autovetture di loro proprietà. L’attentato incendiario segue, a distanza di poco più di venti giorni, quello portato a termine nei pressi della chiesa Madre Madonna del Rosario, quando mani ignote hanno appiccato il fuoco a sei autovetture. Emulo di Al Capone o di Nerone l’incendiario di Pozzallo? Nel primo caso sarebbe logico e credibile pensare al capo di una gang organizzata, capace di incutere timore e di pretendere “rispetto”, per raggiungere determinati obiettivi criminali. Nel secondo, invece, sarebbe più naturale rivolgere l’attenzione ad un soggetto mentalmente instabile, emulo, più o meno inconsciamente, delle imprese dell’Imperatore romano Nerone. La zona interessata dagli attentati dista, in linea d’aria, poche decine di metri. C’è da osservare inoltre che, mentre l’incendio che ha distrutto i sei automezzi parcheggiati nel piazzale vicino alla chiesa Madre Madonna del Rosario si prestava sin dal primo momento a letture diverse, l’ultimo attentato invece, presentando una univoca chiave di lettura,  potrebbe fornire addirittura una plausibile spiegazione di entrambi gli atti criminali. I proprietari delle quattro macchine prese di mira non sono parenti fra di loro. Si tratta di persone perbene, al di fuori di ogni sospetto. Chiara la volontà di distruggere, senza alcun plausibile movente, tutte e quattro le auto parcheggiate in fila indiana, tant’è che, sotto ogni automezzo, l’attentatore aveva piazzato fogli di giornale e pezzi di cartone. Se due più due fa quattro, l’ipotesi più credibile farebbe pensare, a questo punto, all’”impresa” di un incendiario seriale, triste e solitario, magari residente in zona.

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