All’artista sciclitano Sasha Vinci il “Premio In Sesto”

Classe 1980. Sasha Vinci, artista sciclitano eclettico apprezzato nella sperimentazione di linguaggi contemporanei, incassa un altro premio. A lui è andato il “Premio In Sesto” con l’opera dal
titolo “Ecco una terra non ancora colonizzata dal potere” ideata per una installazione in piazza IV Novembre a Ligugnana, frazione di San Vito al Tagliamento, comune in provincia di Pordenone noto per il suo pittoresco borgo medioevale. L’opera è stata ispirata alla ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975).

A raccontare l’opera lo stesso Sasha Vinci. “La proposta progettuale prende le mosse dalla riflessione pasoliniana sul tema del corpo e sulle possibilità che esso ha di esprimersi e mutare. La scultura si compone di diversi moduli sovrapposti in Corten la cui forma richiama il guscio di una tartaruga, archetipo dai diversi significati di solidità, saggezza, volta celeste, grembo materno alternati tra poligoni e ottaedri, simboli duali di aria e mente, maschile e femminile. L’opera è pensata come gioco per bambini e adulti in cui il guscio funge da caverna ove nascondersi per osservare il mondo senza essere visti, preservando il proprio stato di purezza”.

Sasha Vinci ha una formazione da scultore ma la sua ricerca, che egli stesso definisce “schizofrenica” per la costante e irrefrenabile necessità a cercare e originare nuovi stimoli e nuove opere, si è sempre contraddistinta per l’utilizzo di diversi media. Infatti disegno, pittura, performance, installazione, scrittura e musica continuano a combinarsi in vario modo nei suoi progetti che hanno origine dall’individuo per estendersi a una collettività di persone. Curatrici del premio Michela Lupieri e Alice Debianchi.

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