ALLARME A RAGUSA: SONO SBARCATI I MARZIANI

A poco più di un mese dalle elezioni amministrative, che hanno confermato sindaco Nello Dipaquale, i coordinatori provinciali del PDL On. Nino Minardo e On. Innocenzo Leontini, che evidentemente hanno trascorso lontano da Ragusa il loro tempo, si sono accorti dell’esistenza di un iscritto (salvo prova contraria) al loro stesso partito dall’ “ego smisurato e presuntuoso”, che ha presentato per le elezioni al consiglio comunale di Ragusa due liste civiche, di cui una ha raccolto più consensi di quella ufficiale.

Le domande sono quanto meno banali: dove erano questi signori quando è stato candidato a Sindaco di Ragusa il sig. Nello Dipasquale? Dove bivaccavano quando gli iscritti al PDL sono stati candidati nella lista “Dipasquale Sindaco”?

E, tuttavia, non può tacersi della condotta altrettanto spavalda di alcuni alleati dell’attuale Sindaco, con in testa i vertici dell’UDC. provinciale.

Anche loro, arrivati da poco sulla Terra, senza neanche aspettare la proclamazione degli eletti al consiglio comunale, si sono affannati (vero On. Ragusa?) ad esaltare il ruolo del terzo polo, candidandosi alla guida (vedasi dichiarazioni del segretario provinciale dott. Lavima) di tale nuovo (?) soggetto politico della cui esistenza, evidentemente, si sono accorti solo dopo aver condotto trionfalmente a palazzo dell’Aquila il Sindaco Dipasquale.

Anche la “Destra”, arrivata anch’essa da poco tempo da Marte, ha sentito il bisogno di bacchettare il Sindaco -nella cui lista personale aveva candidato i suoi due esponenti-, per la insana pratica delle deleghe attribuite ai consiglieri comunali (menando fendenti nei confronti del delegato alla viabilità ed alla polizia municipale).

Evitando volutamente, infine, di commentare i giudizi trancianti che si sono scambiati il Sindaco ed i coordinatori del suo stesso partito, una considerazione, tuttavia, ci deve essere consentita: i Cittadini di Ragusa meritano sicuramente una classe dirigente nuova, migliore nei metodi e nella capacità di concepire ed esprimere una visione adeguata e coerente del futuro della città. Attualmente ci limitiamo ad avere solo illustri strateghi elettorali il cui unico interesse è creare le condizioni per l’autoconservazione e la gestione del potere personale e clientelare.

 

 

 

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