ALLA RICERCA DI SOLUZIONI PER L’AEROPORTO DEGLI IBLEI

Indiscutibili, e già più volte sperimentate, le doti dei due protagonisti della mattinata: Iano Gurrieri e Carmelo Arezzo sono riusciti a concentrare in appena mezza mattinata tre eventi che altri avrebbero sfruttato per estenuanti, ormai consuete, passerelle.

Innanzitutto l’annuale appuntamento della Giornata dell’Economia, promossa dalle Camere di Commercio italiane, e giunta quest’anno alla undicesima edizione, per l’ormai consueto report con i dati e i numeri dell’economia locale del 2012. L’analisi dei dati economici dell’anno precedente è stata elargita ai numerosi ospiti della manifestazione in duplice razione, una su un elegante pratico supporto magnetico personalizzato, sicuramente riutilizzabile, e quindi più gradito, oltre alla chiara, esaustiva e piacevole esposizione dei dati che solo il nostro Segretario Generale della Camera può trasformare, con il suo dire forbito e accattivante, da acerba mistura di numeri e percentuali, a gradite informazioni sullo stato economico imprenditoriale e occupazionale della provincia.

L’elencazione dei dati statistici ha fatto emergere un quadro, fondamentalmente, non dissimile da quello dell’anno precedente, con pochi dati in positivo in linea con il periodo di latente recessione che opprime il nostro territorio, incapace di rinverdire al momento i successi e i fasti statistici di alcuni anni prima.

Unici dati confortanti possono essere considerati l’aumento delle imprese giovanili e di quelle al femminile, in uno scenario in linea con il periodo di crisi, che vede una lieve crescita di aziende del settore sanità, informatica e a carattere scientifico, mentre arretrano i servizi alberghieri e di ristorazione e chiudono alcune imprese edili. Una efficace immagine verbale e figurativa sulle slide lega la fine dell’anno precedente, chiusa con lo slogan “sempre più difficile volare”, all’apertura 2013 che recita: “adesso si vola”, chiaro riferimento, in entrambi i casi, alle vicende dell’aeroporto su cui si pongono le speranze di rilancio dell’area iblea, e non solo, nel contesto delle nuove dinamiche infrastrutturali del sud-est siciliano.

L’occasione della Giornata dell’Economia 2013 consente di ospitare alcuni qualificati contributi sul tema aeroportuale, nell’ottica di una politica che, dalle mosse della Camera di Commercio, in particolare da quelle del Commissario Iano Gurrieri, vuole non solo recuperare il tempo perduto ma si vuole imporre come attore di scelte di livello per far sì che lo scalo diventi la molla per far ritornare presto il nostro territorio ai fasti di un passato nemmeno tanto lontano.

Gli ospiti sono introdotti con navigata oratoria, al cospetto del ‘salotto buono’ della città, dal commissario dell’Ente Camerale che, ancora una volta palesa l’intenzione di non volersi limitare a rivestire le funzioni di funzionario della regione, di mero esecutore delle politiche palermitane, ma vuole piuttosto, da profondo e antico conoscitore della sua terra, sfruttare l’occasione, da una postazione di guida importante e determinante, per rilanciare Ragusa e la sua provincia.

lo aveva anche detto anticipando i temi dell’incontro, viene a delinearsi il ruolo che la Camera di Commercio di Ragusa intende svolgere nel quadro dello sviluppo e della promozione dell’aeroporto di Comiso, per cui sono state investite ingenti risorse, secondo le indicazioni che il sistema delle imprese ha con convinzione indicato.

E il suo discorso, per restare in tema, è stato di quelli che volano alto: una trattazione a 360 gradi, nel cui mirino c’è stato sempre il Magliocco, d’ora in poi Pio la Torre, secondo le indicazioni Crocettiane, ma che ha toccato temi diversi: infrastrutture, viabilità un centro di ricerche applicate per massimizzare la produttività aeroportuale e la struttura in generale, proposta questa, già giudicata eccellente da Riggio dell’ENAC, eccellenze del territorio, forze produttive, per arrivare a toccare anche la segnaletica.

Ha voluto ricordare i componenti di quei comitati spontanei che si sono formati per l’aeroporto o per la Ragusa Catania, ha discusso di piccole imprese che a stento sopravvivono, ha plaudito alla efficace sinergia fra tutte le Forze dell’Ordine, e fra i vertici in particolare, che operano per garantire una più che accettabile vivibilità, ha menzionato la collaborazione con l’Azienda Sanitaria per il taroccamento dei prodotti dell’agroalimentare, ha auspicato una convinta azione della Soaco per lo sfruttamento delle competenze e capacità di giovani laureati di Ibla, ha voluto esprimere la necessità della creazione di un polmone culturale ove trovino riscatto le figure di Bufalino, Quasimodo e La Pira.

Salutando Bruno Ficili e Severino Santiapichi, prima di introdurre gli ospiti, ha voluto presentare quelli di casa, il dott. Taverniti, Presidente della SAC, il dott. Di Bennardo, presidente della Soaco e il Preside Piparo, Dirigente dell’Istituto Fabio Besta, antesignano della comprensione del significato di una formazione su materie aeronautiche come colonna di sostegno della struttura aeroportuale.

Gli ospiti sono la cartina al tornasole delle relazioni instaurate per affrontare il tema aeroporto in maniera efficiente e manageriale. Non si vuole lasciare nulla al caso, e gli illustri relatori ne sono la riprova.

Claudio Pasini, amministratore delegato di Uniontrasporti, la società del sistema camerale che approfondisce le tematiche collegate con il mondo delle infrastrutture ed il loro ruolo nell’economia, ha parlato sul tema : Significato di un aeroporto nell’ambito di un sistema infrastrutturale.

Partendo dall’assunto che favorire i collegamenti vuol dire evitare l’isolamento, Pasini ha chiarito che il ruolo camerale è solo quello di interlocutore e attore di interventi strategici. E’ partita poi una dotta disquisizione, accompagnata da diversi indicatori di sintesi, su temi più volte portati alla ribalta.

Può essere considerata l’ennesima ripetizione, ma va invece posto l’accento sulla validità di temi indiscutibilmente primari ma che nessuno, fino ad ora, è riuscito ad affrontare con maestria.

Rete stradale, discreta per kilometraggio ma insufficiente per qualità, senza autostrade, ferrovia all’anno zero, realtà portuali non indifferenti, turismo con pluralità di opportunità, artigianato, agroalimentare, identità paesaggistica e culturale.

Le parole che hanno colpito di più quando gli è scappato che avrebbe avuto piacere di venire a misurare le sue competenze su questi temi, nella nostra terra, dopo averlo fatto in Emilia : una velata e malcelata affermazione che da noi, con tutte le potenzialità citate nessuno è riuscito a tirare fuori un ragno dal buco.

Soluzioni ? Ci sarebbero buone opportunità di sviluppo per l’accesso turistico, per le ricadute occupazionali, per una politica di trasporti cargo per l’agroalimentare.

Tema quest’ultimo ripreso da un  altro ospite, il Comandante Fulvio Maria Patono, rappresentante di una qualificata struttura privata specializzata nelle attività di trasporto merci, di aviazione privata come sbocco complementare nella piena attività a regime di uno scalo aeroportuale.

Aviazione generale, trasporto merci e interazione con il sistema formativo, il tema dell’intervento di persona navigata del settore, pilota Alitalia, primo pilota italiano di Air France, ampia esperienza nel settore dell’Aviazione generale, settore che abbraccia dal piccolo aereo di 300.000 euro al Falcon 7X da 47.000.000 di euro, all’AIRBUS da 300 posti e 100.000.000 di costo iniziale.

Il nocciolo della questione: in Europa ci sono 100.000 aeroplani privati, potenzialità di 500.000 clienti che hanno bisogno di motivazioni per spostarsi. Perché cercare e pagare Ryanair invece di far conoscere il territorio a quanti cercano siti turistici ?

Certo, se come è capitato a lui stesso, il concierge dell’albergo in cui era ospitato non riesce a fornire la password per accedere alla rete wi-fi, ce ne vuole di tempo per decollare.

Dalle sue parti hanno aumentato l’addizionale IRPEF per sostenere gli accordi con Ryanair, ma il vettore trasporta solo la comunità rumena avanti e indietro dall’ex paese comunista.

L’agroalimentare, il latte dell’altipiano ragusano, la ricotta, dovrebbero fare la fine del pescato dell’Adriatico, che giornalmente, con scientifica precisione, riempie le tavole di tutto il nord Italia.

Occorre solo fare sistema, ma non a parole, aggiungiamo noi.

Fondamentale la formazione, per tutta una serie di figure professionali che saranno, prima o poi indispensabili, se si riesce a fare sistema. E perché non pensare ad una scuola di volo ?

A sentire, di seguito, Taverniti e Di Bennardo, le idee collimano perfettamente: massima disponibilità per Comiso, occorre velocizzare il punto di pareggio, si alle scuole di volo, creazione di un polo aeronautico, implementare la manutenzione aerea, addirittura pensare al lavaggio degli aerei, non si sa se a mano o automaticamente, che, a quanto pare, non esiste in Italia, occorre fare sistema, considerare Catania/Comiso come un unico aeroporto con due piste, foto con 2 aerei di aviazione generale sulla pista, Unversal Aviation che porta turisti e benefici, dimostrazione allo Stato che a Comiso c’è un traffico.

Conclusione dei lavori affidata al prof. Stefano Paleari, Rettore dell’Università di Bergamo e direttore scientifico dell’ICCSAI, una delle massime istituzioni internazionali di studi sul sistema aeroportuale.

 Ci tiene a precisar che trasmette esperienze, la sua non è una lezione, ma lo diventa quando, in alcuni passaggi, l’uditorio comprende ma non capisce.

L’esperienza di Bergamo parla di uno sviluppo incontrollabile, ma c’è anche l’esortazione a stare attenti, perché, talvolta, si parte con i convegni e si chiude con i convegni.

Ci sono aeroporti che si sono sviluppati in presenza di aeroporti vicini, ma qui si vince se uniti con Catania e come entità Sicilia.

Il fattore di integrazione europea e quello culturale sono anche alla base dello sviluppo aeroportuale, a Bergamo confluiscono, per la maggior parte, studenti provenienti da zone dotte di aeroporto.

No alle privatizzazioni: gli aeroporti sono sempre dello Stato, anche negli Stati Uniti, tutti.

La competizione fra le strutture aeroportuali concorrenti è simile a quella fra le Università.

L’analisi del traffico aeroportuale evidenzia diverse criticità, che rendono il periodo fra i più difficili: il futuro di Comiso è posto nelle capacità manageriali e sulle specializzazioni.

Occorrono poi precise strategie per attirare traffico e quindi clienti: Pisa, scoprendo che poteva essere tappa per i crocieristi del nord Europa che devono imbarcarsi, ha doppiato il traffico di Firenze.

Bergamo è a trenta Km da Linate, Brindisi è vicinissimo a Bari Palese, Treviso è contiguo con Venezia.

Niente è impossibile.

Ci sono poi fattori abilitanti, quali possono essere anche la sicurezza e la salute.

Una lezione magistrale, sviscerati i temi dello sviluppo aeroportuale. Gli studenti hanno compreso la lezione? Avranno bisogno di chiarimenti? Sapranno mettere a frutto gli insegnamenti?

Anche da questo dipende il decollo di Comiso.

Nel contesto dell’importante giornata, la consegna del Premio intitolato a Nunzio Leggio, una borsa di studio disposta dalla famiglia dell’indimenticato e illuminato imprenditore ragusano, promotore dell’Associazione della Libera Università Iblea che fece da apripista all’istituzione Universitaria , già presidente di Confindustria Ragusa e vice Presidente regionale della stessa associazione,  in favore di un giovane laureato in tematiche attinenti allo sviluppo territoriale.

La prima edizione del Premio ha visto la Commissione, composta dall’ing. Antonella Leggio, figlia dell’imprenditore scomparso, dal dott. Taverniti, Presidente di Confindustria Ragusa e dal dott. Carmelo Arezzzo, assegnare il premio al neo laureato in Architettura dott. Salvatore Bucchieri, che presso l’Università di Roma 3, relatore il prof. Marco Frascaloro, ha discusso una tesi su: !Sviluppo dei processi di analisi come strumento efficace per il progetto illuminotecnico. Il caso di Santa Maria delle Scale a Ragusa”. .

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