ALFANO FA MIRACOLI: SANTO SUBITO!

 

“Il Comune di Comiso non adotta, ormai da un paio d’anni, documenti cruciali per la vita amministrativa di un Ente. Manca di consuntivi dal 2011, non dispone dei bilanci di previsione 2011, 2012, 2013, non certifica rendiconti di gestione, né bilanci di previsione. Si amministra la cosa pubblica, in questo nostro leggiadro Comune, in regime di gestione provvisoria, senza  programmazione, improvvisando. Dal maggio 2011 non viene presentata la relazione semestrale prescritta dalla legge. Non si riesce da quattro anni a proporre uno straccio di piano regolatore, né, tanto meno, ad attivare un aeroporto già pronto. Il Capo dell’Amministrazione, Alfano, però, è soddisfatto, dice di fare i miracoli, dà i numeri (oltre la “smorfia” napoletana!) che dovranno ancora essere scritti; decide, senza averli fatti, che “i conti sono a posto”  e si presenta alla Stampa, per carità, non agli organi istituzionali, come “risparmiatore di milioni” dopo che, grazie anche alla sua non comune capacità di sperperare pubblico denaro (feste, allegre stagioni goderecce, contributi e patrocini a pioggia, staffisti, progetti inutili, strutture pubbliche affidate a privati per pochi spiccioli, etc. ), ha costretto il Comune al fallimento.

E i debiti che fine hanno fatto? Se ne sono forse dimenticati questi nostri “faceti” amministratori alla ricerca della credibilità perduta?

La realtà del Comune di Comiso, purtroppo, è ben diversa da quella furbescamente descritta dal Sindaco e dal suo Assessore al bilancio!

A parte il degrado in cui versa la Città, denunziato da cittadini, consiglieri, ex assessori, va ricordato innanzi tutto che a quasi nove mesi di distanza dall’insediamento dell’Organo Straordinario di Liquidazione, conseguente la dichiarazione di dissesto, non è dato conoscere  l’entità del debito che il Comune ha accumulato fino al 31 dicembre 20l0. La legge assegna all’Organo preposto 180 giorni (abbondantemente scaduti) , ma pare che le difficoltà incontrate per riscontrare i titoli di credito siano notevoli; il che la dice lunga sul corretto metodo di amministrare e sull’efficienza degli uffici.

Questa strana situazione implica che i creditori non possono sperare di recuperare subito la parte che spetta loro, né potranno pretendere interessi legali per i ritardi burocratici.

Sotto il profilo dell’economia generale della Città, va sottolineato che, a fronte dell’immediata attivazione delle entrate proprie del Comune ( leggi aumento delle tasse ai massimi consentiti dalla legge), l’immissione nei circuiti finanziari locali del denaro che il Comune deve ai creditori tarderà a venire con conseguente ovvio danno alla comunità cittadina.

In secondo luogo non vanno dimenticati i debiti contratti dal Comune dal 1° gennaio 2011 a tutt’oggi, debiti che non rientrano nelle competenze dell’Organo Straordinario di Liquidazione, ma vanno accertati dall’Amministrazione Comunale. Hanno quantificato questi debiti il Sindaco e il suo Assessore al bilancio che lo assiste in quelle “audaci” sortite che sono le conferenze stampa? Non vorremmo che la massa di questi ultimi debiti ibernati superi le disponibilità di anticipazione, cosicché lo storico traguardo di non ricorrere alle anticipazioni di cassa, che il Sindaco dice di avere raggiunto, svanirebbe come bolla di sapone.

Infine il Sindaco,  la Giunta e l’Assessore al bilancio non dimentichino che, avendo amministrato, come si è detto, per oltre due anni in gestione provvisoria e sotto dissesto con procedura di risanamento in corso, sono tenuti a rispettare le disposizioni contenute nell’art. 250 del T.U.E.L., che per opportunità trascrivo: « … l’ente locale non può impegnare per ciascun intervento somme complessivamente superiori a quelle definitivamente previste nell’ultimo bilancio approvato, comunque nei limiti delle entrate accertate. I relativi pagamenti in conto competenza non possono mensilmente superare un dodicesimo delle rispettive somme impegnabili, con esclusione delle spese non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi. L’ente applica principi di buona amministrazione al fine di non aggravare la posizione debitoria …».

Il Sindaco, la Giunta e l’Assessore al bilancio farebbero bene a dimostrare, onde fugare i non pochi dubbi, ai Comisani, prima che al Collegio dei Revisori e alla Magistratura Contabile, di avere rispettato le disposizioni di legge”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it