ALFANO CON I TUNISINI COME DI GIACOMO CON I KOSOVARI

Aeroporto di Comiso: la storia sembra ripetersi. Dopo la missione Arcobaleno Comiso potrebbe essere teatro di un’altra operazione umanitaria questa volta a beneficio dei profughi tunisini in condizioni di emergenza e privi di accoglienza. Come per la missione Arcobaleno anche questa potrebbe essere un’occasione utile a coniugare una straordinaria operazione umanitaria con la risoluzione delle problematiche burocratiche inerenti lo scalo ed ancora irrisolte. Alfano con i tunisini come Digiacomo con i Kosovari?

La storia sembra ripetersi ed offrire a Comiso, con i suoi corsi e ricorsi, una nuova occasione per svolgere una straordinaria operazione umanitaria e allo stesso tempo capitalizzare il proprio ruolo favorendo così la definitiva risoluzione delle problematiche burocratiche inerenti lo scalo aeroportuale.

Pare infatti che il Governo Nazionale, attraverso la Prefettura di Ragusa, abbia richiesto al sindaco di Comiso la disponibilità delle strutture abitative presenti nel perimetro dell’aereoporto per l’accoglienza dei profughi tunisini che in questi giorni si trovano in condizioni di emergenza e privi di siti accoglienza disponibili. Una richiesta alla quale, come già avvenuto in occasione della missione Arcobaleno a beneficio dei profughi kosovari, la nostra città non può e non deve assolutamente sottrarsi, svolgendo quel ruolo che dai tempi della base missilistica in poi ne ha costruito una dimensione internazionale a simbolo di pace e solidarietà.

Vale la pena ricordare però come in occasione della precedente missione umanitaria l’allora Sindaco Digiacomo riuscì a capitalizzare al meglio l’impegno, difficilissimo e non indolore, garantito al Governo Nazionale con la concretizzazione dell’aereoporto, acquisendo disponibilità, credibilità ed efficienza da parte di quegli apparati statali che, mutatis mutandis, oggi bloccano l’operatività dello scalo.

Quale migliore occasione quindi per conciliare un’operazione umanitaria lodevole con un ritorno concreto anche dal punto di vista infrastrutturale per la nostra città. Invitiamo pertanto il Sindaco Alfano a farsi sentire in maniera più incisiva che nel suo recente passato, nella speranza che, mutato il colore degli addendi, il risultato della somma non cambi.

 

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