Alessia Tardino, uccisa a 15 anni nella strage di Licata: “Raccontò ad un’amica le liti fra il papà e lo zio”

Ha gli occhi puliti, Alessia, quegli occhi pieni di vita che solo gli adolescenti possono avere. E lei era un’adiolescente che si era appena affacciata alla vita. Ma sapeva delle continue liti fra il papà e lo zio che poi l’ha uccisa in quell’incomprensibile strage di Licata, dove hanno perso la vita anche il fratellino di 11 anni, la mamma e il papà. Per mano di quello zio che poi si è tolto la vita.

A raccontarlo è un’insegnante di Alessia, Floriana Costanzo, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos.

Alessia parlava anche a scuola con i compagni dei dissidi tra il padre e lo zio Angelo. “Oggi, cercando di parlare con i suoi compagni ho saputo che la sua amica del cuore diceva che Alessia aveva detto che c’erano screzi tra il papà e lo zio – dice -Se fosse stato un problema reale ce lo avrebbe detto. I ragazzi si confidano con noi”.

E poi aggiunge: “E’ stato un fulmine a ciel sereno. Nulla poteva farcelo intuire, saremmo intervenuti”. “Era una famiglia normale- ricorda – sono venuti al ricevimento lei è la mamma. Persone serene, i risultati scolastici erano buoni”.

La sua materia preferita era l’italiano. “Le piacevano tutte le materie dell’indirizzo classico- dice – Ieri Alessia era presente in classe, sono così sconvolta che non riesco a capire. C’erano le interrogazioni ma lei era già stata interrogata con ottimo voto”. E conclude: “Questa esperienza segna per la vita. Noi insegnanti ma anche i ragazzi…”.

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