ALESSANDRA SGARLATA (PD) SU FERROVIE E DINTORNI

Da delegata di quartiere del Partito Democratico di Ragusa volevo esprimere il mio punto di vista sulla protesta tenutasi dai ferrovieri della provincia di Ragusa (Cub Trasporti) sabato scorso. Ritengo che oltre all’importanza di treni efficienti per i collegamenti in Sicilia e in tutto il resto d’Italia, sia importante mantenere la stazione a Ragusa perché ricade proprio in un’ampia e centralissima zona del centro storico di Ragusa superiore. Dopo il decentramento degli autobus, in via Zama, la chiusura della ferrovia comporterebbe un ulteriore allontanamento di residenti e turisti che utilizzano questo mezzo di trasporto sia per lavoro, sia per studio che per turismo come ad esempio il “Treno Barocco” che ha fatto registrare un’elevata affluenza di partecipanti. In una regione dove la viabilità è precaria e difficile, l’utilizzo del treno può rappresentare una validissima alternativa ai tanti rischi che le nostre strade ci chiedono di affrontare. Sicuramente, se ferrovia deve essere vogliamo dei treni più moderni e veloci, così da permettere un collegamento con Catania più veloce e moderno e su questo si deve pensare a progettare, ma non si può assolutamente sostenere che mantenere viva questa realtà sia una battaglia persa in partenza, che nessuno prende più il treno e quindi non serve.

Le 5 ore necessarie per andare da Ragusa a Catania non facilitano di certo il suo utilizzo ma un tempo minore fungerebbe da incentivo, ad esempio, per tutti gli studenti che tornando dall’Università hanno, per il momento, come scelta solo autobus completamente pieni e che oltretutto riservano ore di attesa. Ho letto le dichiarazioni del coordinatore provinciale Fli Pelligra che propone un parco al posto della ferrovia e volevo ricordargli che proprio li vicino c’è uno scempio urbano mai utilizzato che cederebbe volentieri il posto ad alberi, panchine e giochi per i bambini magari arrivati con i genitori dai paesini vicini in treno. Se la stazione ferroviaria a Ragusa non è mai stata la priorità, se da decenni le scelte adottate sono tese a penalizzare la stazione ferroviaria – come sostiene Pelligra – non vuol dire che sia giusto continuare su questa strada; un detto dice “solo lo stolto non cambia mai idea”. Io penso che ritornare a pensare alla ferrovia sia una buona scelta e se poi può anche essere da incentivo per il “mio” centro storico ancora meglio.

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