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AL COMUNE DI MODICA LA TRASPARENZA È TOTALE: NON SI VEDE NULLA
14 Apr 2017 20:08
Di mancata trasparenza al Comune di Modica si era avuta conferma, recentemente, a proposito del decreto di sospensione dei lavori in via Trani, nell’area sottostante via Nazionale, con relativa denuncia alla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Ragusa da parte del Genio Civile.
Il 30 marzo, in occasione del convegno sul tema “Alluvioni a Modica: catastrofi naturali o umane?” promosso dall’Associazione Dialogo, non c’era ancora notizia del decreto, datato 28 marzo 2017, e tantomeno l’Assessore al ramo, l’architetto Giorgio Belluardo, intervenuto all’incontro, ne aveva fatto menzione.
Il 3 aprile, il nostro movimento, venuto a conoscenza dell’atto, ritenne doveroso darne notizia tramite un proprio comunicato stampa, nel quale si ponevano anche interrogativi sulla mancanza di diverse informazioni sui lavori post alluvione, nonché sulla mancata apposizione del cartello di cantiere denunciata dai relatori durante il convengo.
Il 4 aprile, una locale testata giornalistica on-line pubblica un comunicato del Sindaco che rassicura i cittadini modicani sulla regolarità dei lavori in via Trani e addirittura ringrazia il Genio Civile di Ragusa “per la fattiva collaborazione per gli interventi di urgenza operati sul territorio”.
Nel comunicato riportato dal giornale on-line non c’è, però, riferimento alcuno al decreto di sospensione dei lavori e alla denuncia alla Procura e, ad oggi, non sembra esserci stato alcun intervento pubblico dell’amministrazione in tal senso.
Sul sito web del Comune continua a non esserci traccia di alcuni atti relativi ai lavori di via Trani e, infatti, riusciamo a rintracciare soltanto le determine di affidamento di alcune consulenze.
Ad aggiungere un ulteriore alone di mistero a tutta la vicenda, durante il secondo appuntamento del convegno promosso da Dialogo, era stata la notizia di un probabile imminente intervento della Soprindendenza di Ragusa, sempre sui lavori di via Trani, e voci circolanti in città riferivano, addirittura, di una ordinanza di demolizione.
Ovviamente sono voci non confermate e come tali le consideriamo.
Ci sembra, tuttavia, abbastanza strano che permanga questa incertezza, perchè basterebbe che un consigliere comunale prendesse visione degli atti per fugare ogni dubbio, anche perchè nell’eventualità della demolizione ci sarebbero ulteriori costi per la collettività.
Così come dovrebbe essere possibile per i consiglieri comunali accedere, agevolmente, a tutti gli atti relativi ai lavori post alluvione.
Pertanto ci chiediamo se sia incapacità dei cittadini non riuscire a trovare, come previsto dalla legge, gli atti pubblicati sul sito web del Comune.
Ma ci chiediamo, altresì, se sia indolenza o incapacità dei consiglieri comunali non riuscire a prenderne visione presso gli uffici preposti.
Oppure è soltanto frutto dell’abilità dell’amministrazione del sindaco Abbate, di procedere in maniera talmente trasparente da rasentare l’invisibilità degli atti.
A noi piacerebbe riscontrare l’inesistenza di interventi da parte della Soprintendenza e che si tratti soltanto di vox populi, ma temiamo che, come dice il detto, vox populi, vox dei.
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