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AHMED YASSAUI
23 Set 2012 21:08
Ahmed Yassaui (1093-1166) e stato un letterato, filosofo, mistico e sciamano kazako del Turkestan di quell’epoca, praticamente gran parte dell’Asia Centrale (dal Kazakhistan all’Afghanistan, dall’Uighuristan fino alla Mongolia Occidentale).
Va contestualizzato nella tre parti: Islam arabo, persiano e turco. Il secondo è quello che da alcuni studiosi viene definito diffusione dell’Islam nell’Asia Centrale. Alla conquista araba ed è iniziata con neo-convertiti non arabi, ambito in cui si formeranno e si svilupperanno l’ismaelismo con i movimenti ‘esageranti’ e il fiorire della letteratura mistica, soprattutto in Iran, che corrisponde più o meno al periodo storico del Califfato Abbaside (750-1258). Quindi nel periodo situato tra l’VIII e il XII sec. È anche quello del cosiddetto Rinascimento Islamico centrasiatico.
E’ un’epoca caratterizzata dagli studi umanistici e della filosofia, scaturita grazie all’innesto della cultura turca proveniente dall’Asia centro-settentrionale.
La quintessenza di una sintesi tra le civiltà e le religioni fino allora conosciute di cui merita una citazione il filosofo al-Fārāb, un personaggio storico il cui sapere spaziò in tutti i campi dello scibile ed è riuscito a modulare le categorie della cultura iranica, indiana e antica, facendola splendere nella propria terra, il Turkestan.
Nella fase successiva, l’Islam “turco occidentale” e ottomano, e l’omonimo Califfato (cioè dell’Islam politico istituzionale ed espansionistico, che procede dal sec. XVI fino al 1924, anno della sua destituzione per opera di Mustafa Kemal Atatűrk)
I Turchi in un primo momento furono strenui avversari dell’Islam, poi in seguito, in epoca abbaside, ne furono mercenari e si guadagnarono il titolo di “spada dell’Islam”. Ciò nonostante, la maggiore via di diffusione di questo Credo presso i Turchi , non fu il fenomeno bellico, bensì esoterico, cioè il sufismo.
Ahmed Yassaui essendo stato uno dei rappresentati di questa corrente iniziatica dell’Islam, allo scopo di delineare i tratti salienti di questa figura carismatica, pare opportuno la sua introduzione attraverso alcuni versi di un altro letterato , emblema di un misticismo aperto al dialogo interreligioso Mewlânâ ad Dîn Rûmî (1207-1273), poeta dell’Anatolia che scrive:
Vieni, vieni, chiunque tu sia vieni
che tu sia miscredente, mazdeo o idolatra, vieni
il nostro convento non è luogo di sconforto,
e se cento volte avessi infranto il tuo voto
ancora vieni
In questi versi egli invita chiunque, infedele, adoratore del fuoco o zoroastriano ed idolatra che sia, ad accedere con la propria dottrina.
E un altro grande sufi Muhyī al Dīn ibn al ‘Arabī (1165- 1240), nella sua opera Le Gemme della saggezza espose un importante concetto di tolleranza religiosa asserendo: “Niente di ciò che è esistente ed esiste nell’universo è altro in rapporto all’identità della Verità; piuttosto rappresenta l’incarnazione di tale identità” e poi aggiunge:
Fa’ attenzione a non legarti ad alcuna credenza definita e a non misconoscere la verità presente in tutte le altre. In tal caso, ti sfuggirà un beneficio copioso; inoltre ti sfuggirà la conoscenza dell’ordine universale qual è. Coltiva dunque nel tuo animo un interesse primario per le varie fedi, nessuna esclusa, poiché l’Altissimo Iddio è troppo grande per essere compreso da una sola fede e non dalle altre.
Pur essendo questo un linguaggio non dogmatico, questo assunto trova un parallelismo anche nell’opera Il Divano della Saggezza di Ahmed Yassaui cui trascrivo qualche verso tratto dalla prima Hikmet:
Ovunque tu scorga il cuore infranto consolalo
Se all’improvviso t’imbatti nel viandante, accoglilo
E il giorno del giudizio trovati vicino alla presenza divina
Così sono sfuggito dagli assertori del proprio Ego.
Questo atteggiamento emerge anche dai dati biografici e leggendari esistenti che lo riguardano.
Definito “Maestro, guida spirituale del Turkestan”, l’importanza di Ahmed Yassaui risiede nel fatto di essere stato il promotore del misticismo turco-islamico, primo poeta kazako e fondatore della tarîqa Yasawiyya. La sua fama e il suo messaggio di diffusero prevalentemente presso le tribù turche nomadi dell’Asia Centrale, ma anche in Occidente verso la regione del Volga e fino all’Anatolia e a sud verso l’India. Dedicò la sua vita e la sua autorità spirituale per far incontrare e unire popoli affini, ma appartenenti a diversi orientamenti religiosi.
Al di là della sua personalità storica, le narrazioni sulla sua vita leggendaria sono piene di avvenimenti sensazionali, specifici dello sciamanesimo nord-asiatico, per cui quella di Ahmed Yassaui è una figura che si pone a metà strada tra lo sciamano ed il mistico islamico.
Egli nacque nella seconda metà dell’XI sec. Nella cittadina di Sayrâm, nel Turkestan occidentale. A sette anni, in seguito alla morte del padre , si stabilì con la famiglia a Yasi, dove iniziò a ricevere insegnamenti da parte del mistico Arystan Bab, inviatogli, secondo la leggenda dal Profeta stesso. Si trasferì in seguito a Bukkara, dove trovò in Yusuf Hamadânî la sua principale guida spirituale della sua maturità diventando l’allievo e l’erede più importante.
Ahmed Yassaui ritornò quindi a Yasi dove si spense nel 1166, dopo avere compiuto un’intensa opera di divulgazione dei suoi insegnamenti, ponendo le basi della letteratura kazaka e di una filosofia che costituirà i sintomi di quella flessibilità e apertura della tolleranza verso altre culture e religioni ancora oggi riscontrabili in questo territorio.
La dottrina di Yassaui non poteva certo caratterizzarsi su fondamentalismi (considerando le premesse). Va ricordato che lo Sciamanesimo è anche sinonimo di paganesimo, politeismo e quanto di più antitetico esista rispetto alla coercizione propagandata da una certa ‘ortoprassi’(ortodossia) religiosa, dal momento che il Corano stesso recita: “la ikraha fi ad–din” cioè che non possa esserci costrizione nella fede.
Va ricordato, che nelle steppe in queste regioni di confine con il mondo iranico e nelle principali città, convivevano altre religioni: Buddhismo, Zoroastrismo, Nestorianesimo e varie forme riconducibili al Tantrismo.
In origine l’Islam, pur con qualche resistenza, si diffuse in Asia Centrale attraverso l’espansione araba soprattutto dopo la celebre battaglia di Talas (751) .
Tuttavia il messaggio veicolato da Ahmed Yassaui, contrapponeva alla coercizione esteriore la via ascetica fondata sulla tolleranza e il dialogo interreligioso.
E’ stato paragonato a Dante e a s. Francesco.
Per chi desiderasse approfondire consiglio la lettura del libro: di Ermanno Visintainer, AHMED YASSAWI – Sciamano, sufi e letterato kazako – ed.Vox Populi.
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