Agricoltori di serie A e di serie B lungo la Fiumara. Disparità nell’uso dell’acqua

Acqua che, stranamente nella parte a monte del torrente Modica-Scicli non manca. Agricoltori che coltivano e curano i propri terreni come se fossero un oggetto prezioso. Amore e dedizione nel mantenere in vita l’antica tradizione degli orti lungo l’asse torrentizio. Ad alcuni questa pratica antica come il tempo riesce bene ad altri no. I primi sono i proprietari dei terreni  monte del ponticello del torrente quello che ricade sulla strada provinciale di collegamento con Modica, i secondi sono i proprietari dei terreni a valle. I primi hanno acqua a sufficienza fino al punto che “satura” il terreno, i secondi sognano l’acqua. Il perchè dei disagi sta nella cattiva gestione dell’acqua da parte del Consorzio di bonifica numero 8 di Ragusa. Dovrebbe essere questo ente, con proprio personale, a distribuire l’acqua ai proprietari dei terreni. Ciascuno con le loro necessità. Non accade tutto ciò perchè ci sono tanti agricoltori che usano il sistema di distribuzione dell’acqua secondo i loro bisogni e con le modalità che scelgono; non ultimo quello di “aprire e chiudere” la saracinesca della saia di distribuzione in maniera fai da te.

C’è tanta amarezza fra gli agricoltori: chi arriva prima irriga, chi no rimane a secco con l’orto da irrigare.



“In questa estate 2024 la siccità si fa sentire ancora di più per una cattiva gestione della preziosa acqua che viene distribuita senza una vera regia. Sistema che induce ad una gestione fai da te che premia gli agricoltori a monte a discapito di chi lavora i campi più a valle – si lamenta in una nota – il metodo di approvvigionamento di acqua si avvale di una rete di canali artificiali, le saie, che a cascata portano l’acqua da monte, a Modica, a valle, a Scicli, in un sistema capillare che serve i vari appezzamenti di terreno. Il meccanismo è dotato di una serie di paratie che vengono aperte manualmente per portare l’acqua dal canale principale a quelli secondari e privati. Questa apertura dovrebbe essere gestita dal consorzio con un sistema equo di distribuzione ma la pratica vede una autogestione da parte degli utenti. Un sistema senza controllo in grado di ridurre a zero le forniture di acqua agli utenti più a valle nella stagione più rovente dell’ anno”.



Le domande che si pongono gli agricoltori.

 A cosa serve un consorzio che non sa gestire l’acqua? Di chi è la vera responsabilità in questo inutile carrozzone che vive di scaricabarile? “Quella poca acqua rimasta nelle saie a valle ha il classico…lippo nelle zone più a monte invece l’acqua c’è – concludono gli agricoltori – da settimane l’acqua non viene erogata dal Consorzio di bonifica agli utenti della saia della Fiumara nonostante si sia accertato che l’acqua non manca. E’ tutta un’attesa”.

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