Aeroporto, Digiacomo: “Lo scalo di Comiso sta dimostrando quanto vale”

L’aeroporto di Comiso sotto pressione per sopperire alla chiusura dell’aeroporto di Catania.

Una chiusura che va avanti oltre il previsto e che scatena ancora molti interrogativi. Com’è potuto accadere che – a fronte di un guasto ad un condizionatore – i sistemi di sicurezza non abbiano funzionato per evitare il peggio ?

In attesa che l’inchiesta aperta dalla magistratura e gli accertamenti tecnici già disposti accertino le cause dell’accaduto ed eventuali responsabilità, si continua a gestire nell’emergenza.

 Pippo Digiacomo, fu lui ad iniziare la realizzazione dell’aeroporto

Quanto accaduto in questi giorni suscita le riflessioni dell’ex sindaco Pippo Digiacomo, colui che, fin dal 1998 ha iniziato l’iter per realizzare l’aeroporto di Comiso, inaugurato poi quindici anni dopo, nel maggio 2013, esattamente dieci anni fa.

Digiacomo si sofferma sulle potenzialità dell’aeroporto di Comiso. Un aeroporto che, con i ritmi di questi giorni, sta viaggiando su una media giornaliera molto alta per giungere fino a una media di quasi tre milioni di passeggeri. E tre milioni di passeggeri sono decisamente tanti, specie quando si registrano anche dei ritardi dei voli e i passeggeri sono costretti a rimanere in attesa in aeroporto.

Ma l’aeroporto sta dimostrando le sue potenzialità. Quello di Pippo Diagiacomo è un messaggio rivolto alla Sac a valorizzare di più e meglio un aeroporto che finora è stato tenuto ai margini.

“A Comiso possono transitare un milione di passeggeri”

“Tre milioni di passeggeri non si possono fare, ma un milione sì. È il programma d’investimento minimo che la  SAC dovrebbe implementare per tenere vivo ed efficiente Comiso, anziché limitarsi a ripianare bilanci passivi per milioni di euro. È anche il minimo che possa fare per riacquistare credibilità nel nostro territorio e non solo. Un incendio può accadere a tutti e ovunque -poi si chiariranno le responsabilità- ma può accadere. Quello che non deve mai più succedere è avvilire l’aeroporto di Comiso con pochi miserabili voli al giorno. È un peccato, è un delitto anche in relazione a un aeroporto grande come quello di Catania ma troppo costipato, esposto e portato insensatamente oltre ogni limite di capienza. Se non ci fosse stato Comiso altre 10.000 persone al giorno sarebbero state sbattute a Trapani o Palermo. Quindi, l’efficienza e la capacità di Comiso è un bene comune da tutelare e rilanciare. È un nostro diritto, dei siciliani e di chi ama la Sicilia”.

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