ADOZIONE DEI CANI RANDAGI E GARANTIRE SICUREZZA

Il consigliere comunale del PdL Franco Celestre accompagnato dalla volontaria della LAV Mimma Mantello ha avuto un incontro con il Sindaco, Nello Dipasquale, per discutere della problematica inerente l’adozione dei cani randagi viventi nel territorio del Comune di Ragusa. Il Sindaco si è dimostrato particolarmente sensibile alla problematica illustratagli e si sono poste le basi per l’attuazione di un protocollo di intesa tra la LAV e il Comune per l’adozione e il trasferimento dei cani randagi presso rifugi del Nord Italia gestiti da associazioni animaliste di fiducia. Il Comune interverrà dando un rimborso spese a sostegno di tale iniziativa. Tutti i cani prima di essere avviati al trasferimento saranno regolarmente microchippati e vaccinati e ne saranno seguite le pratiche di adozione in quanto i passaggi di proprietà saranno registrati presso l’ASP di Ragusa. Ad oggi, grazie soprattutto al contributo di alcuni volontari, sono stati portati via sia dal canile che prelevati dalla strada, oltre 40 cani regolarmente adottati che hanno fatto risparmiare alle casse comunali circa 40.000,00 € in un anno. Tale attività, se portata avanti con costanza, consentirà un materiale risparmio per le casse comunali attesi gli alti costi di mantenimento in canile dei cani randagi catturati: infatti facendo una media del costo di questa iniziativa si verrebbe a spendere circa 200/300 € per il trasferimento di ogni cane adulto, a seconda delle modalità (furgone o aereo), cioè approssimativamente il costo della cattura e del mantenimento per 2 mesi di 1 cane in canile, senza contare spese varie per vaccini e cure varie qualora se ne presentasse la necessità. Tale attività, oltre ad un risparmio di risorse economiche assicurerà e tutelerà il benessere dell’animale per il quale il canile non costituisce certo la sua ottimale collocazione.  Considerato che da noi il numero di affidamenti a privati cittadini dei suddetti cani è veramente esiguo, tale attività assicurerà quel turn-over che in situazioni ideali dovrebbe rendere il canile un luogo di ricovero temporaneo del cane piuttosto che un luogo di permanenza definitivo, che causa un aggravio notevole delle spese per il Comune. 

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