Acqua non potabile a Frigintini. Ancora disagi per alcuni giorni

C’è solo da pazientare nell’attesa che il pozzo Catarrì venga rimesso in funzione e nell’attesa che fra un paio di mesi entri in funzione il pozzo Sant’Angelo. Per i residenti di Frigintini e del suo hinterland rurale servizio da acquedotto comunale, che da quasi due settimane sono in sofferenza per la mancanza di acqua potabile, c’è ancora da fare qualche sacrificio. La nota pervenuta da palazzo San Domenico a firma del sindaco Maria Monisteri è chiara: dà contezza di quello che è successo e di quello che le squadre dei tecnici comunali, intervenute sul pozzo Catarrì, hanno trovato nel corso del sopralluogo e dei lavori di manutenzione.

L’intervento della squadra è tutt’ora in atto.

Il tentativo è quello di ripristinare l’erogazione dell’acqua attingendo al pozzo che è andato in tilt. Ma non sarebbe cosa da poco. Non sarebbe facile arrivare in tempi celeri alla normalità nell’erogazione. Questo perchè è stata trovata nella falda del pozzo “una quantità anomala di fango misto a detriti che ha intasato il pozzo compromettendone la funzionalità e privando migliaia di persone di un bene così prezioso in un periodo così caldo”.

Al momento non c’è altra strada, e questo per alcuni giorni ancora. L’ultimo intervento, nel pozzo Catarrì, era stato fatto dieci anni fa.

Il rifornimento nelle civili abitazioni e negli esercizi pubblici dovrà ancora continuare con l’uso di autobotti che forniscono acqua potabile. “Per qualche giorno ancora, bisognerà servirsi delle autobotti per l’approvvigionamento con la situazione che dovrebbe normalizzarsi al termine di questo intervento di manutenzione che era stato fatto l’ultima volta esattamente 10 anni fa all’inizio del primo mandato dell’allora sindaco Ignazio Abbate – spiega la nota del sindaco Maria l’ente – questi disservizi si ripeteranno difficilmente in futuro anche perchè entro un paio di mesi verrà reso funzionante anche il terzo pozzo, il S. Angelo, che sarà al servizio della frazione modicana e di altre vaste zone rurali”

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