ACATE BRUCIA… E NERONE STUDIA

 

ACATE BRUCIA!!!…. i cittadini di Acate con la fine dell’anno hanno trovato come strenna natalizia da parte del Sindaco e degli amministratori pubblici gli aumenti delle tasse sugli immobili.

Ad essere colpiti non sono solo i proprietari di fabbricati, che hanno visto lievitare i costi di oltre il 10% per l’odiatissima IMU e dell’800% della TASI, ma anche le aziende agricole che, oltre ad affrontare le sfide della globalizzazione, dell’infestazione di nuovi insetti patogeni, ai costi esorbitanti del Consorzio di Bonifica, devono soccombere agli aumenti sconsiderati del 130% di un’amministrazione che pone una pietra tombale al principale motore economico occupazionale della nostra terra.

Di fatti l’amministrazione Raffo, nota per gli aumenti esorbitanti sulla Tari (spazzatura), sull’addizionale comunale portata ai massimi livelli, senza tenere conto delle ricadute negative sul territorio, sulle famiglie ormai disperate senza lavoro e senza reddito, sull’economia e sull’occupazione ha aumentato del 130% i tributi sui terreni agricoli: un ettaro di agrumeto costerà 1050,00 ed un ettaro di serre coltivate ad ortaggi 1250,00…. Mentre ai mercati generali gli agrumi vengono venduti a 40 centesimi al chilo e i pomodori a 70 centesimi al chilo se si è fortunati.

E mentre la città brucia di dolore e si strazia per la situazione economica, il nostro Sindaco Nerone-Raffo, continua a studiare!!! Cosi ci dice da due anni nei suoi populistici comizi, ma dopo ormai 4 anni di studio ci chiediamo se sia almeno in grado di partorire il topolino di Esopo che ci ha fatto conosce nei suoi comizi. Nulla in 4 anni, nessuna azione che avrebbe potuto portare sollievo ai tartassati acatesi e alle aziende del territorio o contrastare la recessione economica.

“All’extracomunitario” assessore ai tributi, che non conosce il territorio visto che viene da Vizzini, vorremmo che impartisse al Sindaco Nerone-Raffo una lezione sul significato di rendita catastale e di imponibile ai fini IMU e sperando nella sua capacità-conoscenza di far comprendere che per abbassare i tributi non occorre solo lamentarsi dal pulpito di un palco, ma occorre impegnarsi nei tavoli Istituzionali per rivedere a ribasso le rendite catastali dei terreni ricadenti su Acate, ormai non più veritieri e sproporzionati alla realtà economica.

Chiudiamo questo documento lasciando un semplice problemino da risolvere al Sindaco:

Testo: se in un ettaro di terreno ci sono 625 piante di agrumi, se una pianta produce cinquanta chili di agrumi di cui il 20% non utilizzabile per la commercializzazione, considerando che l’agricoltore riesce a venderli a 20 centesimi ed utilizza una manodopera di 3 operai giornalieri per 7 giorni di lavoro, togliendo 1050,00 euro di imu, sottraendo i costi relativi alla produzione e alla gestione del consorzio di Bonifica e all’irpef, quanto l’imprenditore-agricoltori ci rimetterà di tasca???

Sindaco, studi un po’ di meno ed agisca nell’interesse della comunità dimezzando l’imponibile per cercare di salvaguardare il territorio e la sua economia già fragile.

Il Sindaco si impegna, ma non riesce, potrebbe fare di più… ma è svogliato….restano le lacune di verità di sempre, invitiamo la Giunta a sostenerlo con lezioni private e tanta cura per i compiti da fare in Giunta… Giudizio Finale: Bocciato in economia.

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