A Vittoria la processione di “San Giuvanni ri innaru”

Una processione mattutina per le vie della città. È la festa di “San Giuvanni ri innaru” come viene definita a Vittoria la festa in onore di San Giovanni battista, patrono della città, in occasione dell’anniversario del terremoto dell’11 gennaio 1693. La processione si è svolta domenica successiva.

Viene definita così perché si tratta di una processione in tono minore rispetto a quella della prima domenica di luglio, ma è molto sentita dai vittoriesi particolarmente legati al protettore San Giovanni.

Questa mattina, la processione si è snodata per le vie del centro storico, accompagnata dai confrati membri della Congregazione del Santissimo Crocifisso e guidata dal parroco, don Salvatore Converso. Vi hanno preso parte anche il sindaco, Francesco Aiello, con l’assessore Cesare Campailla e la presidente del consiglio comunale Concetta Fiore.
La processione è stata preceduta dalla celebrazione eucaristica, presieduta da don Gino Alessi, parroco della basilica Maria SS. Annunziata di Comiso e direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano.

La storia di un culto antico e il dono del prezioso bastone d’oro

La festa esterna di “San Giuvanni ri innaru” è stata anche l’occasione, per i cultori di studi storici della basilica, per rendere alcuni elementi storici legati al culto di San Giovanni 

Sulla pagina facebook della basilica, si legge che “il bastone d’oro, preziosissimo e cesellato a mano probabilmente di scuola palermitana, fu donato a San Giovanni «dal signor Giovanni Ciani, Barone di Salina e Cinta il quale morì nel 1777, quindi il bastone rimonta ad un’epoca anteriore alla morte del Ciani”.

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