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A Scicli, si recupera il patrimonio di archivio e librario
22 Giu 2023 10:47
E’ il primo atto, dopo decenni di attese e di speranze perdute fra i meandri della burocrazia. Al Comune di Scicli è stato avviato il recupero dell’Archivio storico dell’ente rappresentato da un patrimonio che documenta la vita dell’ente dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli anni Ottanta del secolo scorso. Il progetto “Le Isole di Hermes” è forte della collaborazione fra Comune, Sovrintendenza Archivistica della Sicilia, Archivio di Stato di Palermo e cinque archivisti iscritti all’albo. Un lavoro di rete fra l’ente sciclitano, le due associazioni culturali sciclitane “Tecne99” e il “Centro Studi e Documentazione Città di Scicli” e gli stessi archivisti, diretti dalla sciclitana Delia Miceli.
Primo step: la pulizia, il recupero, il riordinamento e la valorizzazione dell’Archivio Storico del Comune.
“Già dallo scorso 5 giugno gli archivisti sono al lavoro nei locali al pianoterra del Comune per recuperare l’immenso patrimonio documentario dell’Ente che va dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla fine degli anni ottanta del Novecento – spiegano il sindaco Mario Marino ed il suo vice Concetta Drago – il progetto ha la durata di un anno e potrà essere rinnovato dalle parti alla sua scadenza. Il recupero dell’Archivio Storico, che vedrà coinvolto in futuro anche il prestigioso Fondo Antico Comunale, sarà un passaggio fondamentale per conoscere la storia di Scicli, favorendo gli studi scientifici sulla città”.
Interventi che inseguono da anni in una città che attende di conoscere il ricco patrimonio in suo possesso. Le speranze si stavano perdendo.
Sull’Archivio storico comunale si sta già lavorando e si conosce in parte quello che verrà rimesso in ordine. Un lavoro importante, voluto da amministratori attenti alla storia della propria città e soprattutto decisi a difenderlo nella sua interezza e “consegnarlo” ad appassionati, storici e cultori di un patrimonio che ha rischiato di finire al macero. Tutto da “leggere”, invece, il patrimonio librario del Fondo Antico che contiene le donazioni delle biblioteche dei Padri Cappuccini e dei Padri Carmelitani con un numero importante di “Cinquecentini”, le pubblicazioni edite nei primi decenni del XVI secolo che mantengono ancora alcune caratteristiche formali simili a quelle dell’incunabolo risalente alla metà del XV secolo. Chiusi in uno scantinato hanno rischiato di deteriorarsi per lo stato di umidità del luogo. Sarebbe un vero peccato. Oggi le speranze si sono riaccese. E chissà: presto li potremo vedere in mostra. Una conquista per la cultura, per il ricco patrimonio di cui gode la città.
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