A PALERMO E TERMINI IMERESE ARRIVA IL PARLAMENTOUR DI BATTISTA DI MAIO E NUTI

Iniza oggi, domenica 9 febbraio 2014, il così detto ParlamenTour, ovvero un viaggio a tre tappe che porterà nove parlamentari 5 stelle a confrontarsi con i cittadini.

La prima tappa è prevista a Piana degli Albanesi alle10 al teatro del seminario in piazza San Nicolò.

La carovana 5 stelle si sposterà poi alle 16 a Termini Imerese, nell’aula consiliare di via Garibaldi, 1 e, infine, a Palermo alle 21,30 al Teatro piccolo Don Orione di via don Orione, 5.

Il Parlamentour è la seconda manifestazione palermitana dopo il “MoViDay” e metterà a confronto parlamentari e cittadini su temi quali il lavoro, l’economia, l’istruzione, la cultura, l’ambiente, la pubblica amministrazione e la legge elettorale.

I più attesi, a ridosso degli accadimenti degli ultimi giorni, sono Luigi Di Maio, vice presidente della Camera, Alessandro Di Battista, vicepresidente della Commissione Affari esteri e comunitari, che tempestivamente scrive sul suo blog:“Sicilia stiamo arrivando! Portate persone, amici, parenti, scettici, piddini delusi, berlusconiani nostalgici. Ditegli solo di partecipare, poi avranno maggiori elementi per capire se siamo davvero fascisti-sfascisti-nazisti-eversivi-stupratori. Parlero’ molto di Europa, di MES (meccanismo europeo di stabilita’) e di fiscal compact”.

Di Maio, oltre alla carica di vicepresidente della Camera ha ottenuto visibilità in seguito aglis contri con Laura Boldrini, ma è, sicuramente, quella di Alessandro Di Battista la personalità più attesa e contesa.  È stato tra i più presenti e visibili protagonisti delle proteste del M5S di questi giorni, raccontate dai diversi video circolati online e che hanno incentivato un improvviso aumento di visibilità e notorietà, tanto da riscuotere gli elogi dello stesso Grillo e anche i talk, di opposizione o meno, cavalcano l’onda mediatica presentando il deputato 5 stelle come “un fenomeno”.

Gli elogi non si risparmiano, doveroso è riconoscere l’operato dei 5 stelle, a partire dalla rinuncia a privilegi economici, auto blu e simili per finire all’appassionata lotta politica dinanzi le ultimissime leggi-fussa proposte.

Gli elogi non si risparmiano, dicevo, ma nondimeno una riflessione è d’obbligo. I mezzi di comunicazione italiani ci stanno abituando a vedere il fenomeno 5 stelle, appunto, come un fenomeno, come qualcosa di straordinario e fuori dalle regole. Ma, piuttosto, mi chiedo, non dovrebbe questa essere la prassi giusta e politicamente corretta? Non dovrebbero i, così detti, rappresentanti del popolo, operare per la salvaguardia stessa del popolo? E non dovrebbero farlo  prescindendo dalla linea politica o l’orientamento ideologico?

Ma il problema in Italia è solo questo, da anni i partiti hanno perso ogni minima sfaccettatura di ideologia politica, interessandosi solo agli intrallazzi nella casa del potere e facendosene logorare al punto di non riuscire più a rinunciarvi. Con quale dignità umana, oltre che politica, si ci presenta al popolo, che si è appena finito di dissanguare, con il chiaro e dichiarato intento di continuare la deprivazione e lo stupro delle risorse?

Ma i nostri politici, che da anni ci hanno abituato a improvvisi cambi di fazione dimostrandovi, di volta in volta,  una affezione pratica e pragmatica pari ai cumuli di polvere in casa Mastro Lindo, preferiscono continuare la politica delle larghe intese mirata esclusivamente all’ auto tutela, al preservamento di stipendi da milioni di euro, apparizioni televisive prive di contenuto e leggi di compromesso che consentono a pluri condannati di accomodarsi nelle poltrone istituzionali.

Il fenomeno del Movimento 5 stelle è un fenomeno solo perché, dopo lunghissimi tempi di attesa, rompe gli schemi che PD e PDL perpetuano da tempo. Semplicemente si oppongono a ciò che non riconoscono come giusto. Un atto così semplice assume una valenza così forte, perché in questo paese l’opposizione era diventata un tabù puritano di second’ordine rispetto l’ assecondare e alimentare la corruzione endemica e atavica.

Gli viene contestata la rabbia dei proferimenti, ma come meglio si può esprimere la rabbia di un paese che non cresce e non investe nella sua stessa crescita ormai da anni? La rabbia di generazioni intere destinate alla disoccupazione o allo sfruttamento che ti costringe a casa? La rabbia di generazioni di lavoratori che si vedono abbandonati, truffati, usati e umiliati.

L’empatia con i 5stellati, quindi, non è un legame così difficile da stabilirsi, ci si ritrova nelle parole di un politico per il semplice fatto che quel politico ha vissuto nel tuo stesso mondo disincantato.

Di Battista, per esempio, scrive su fb “Rispondo a qualche cattiveria birichina che pennivendoli prezzolati o politicanti falliti mi hanno rivolto in queste ore. A Gramellini (La Stampa, il giornale della FIAT Spa) che mi accusa di “non aver mai lavorato” ricordo che esiste Linkedin. Lo utilizzi, contatti i datori di lavoro e chieda referenze sul mio conto. All’Onorevole Librandi di Scelta Civica (già Forza Italia, poi PDL) che mi ritiene “distratto” per aver dichiarato per il 2012 solo 3176 euro come reddito rispondo che non sono affatto distratto. E’ quel che ho percepito! Caro Onorevole, qualche anno fa ho scelto di mollare il lavoro per viaggiare e scrivere sulla “politica del possibile” latinoamericana. Al ritorno in Italia, come tantissimi giovani, ho avuto difficoltà a trovare un impiego. So cosa significa mandare CV e non ricevere risposte, so che significa “tirare la cinghia”. Lei oltretutto, avendo militato in partiti come FI e PDL, è anche responsabile delle difficoltà che ho incontrato. Quei 3176 euro provengono dalla vendita dei diritti di autore dell’unico libro che ho scritto. Se la domanda è “come hai campato nel 2012 con soli 3176 euro?”, la risposta è “come tanti disoccupati, come tanti giovani, faticando, chiedendo una mano ai genitori e vivendo in modo sobrio (tra l’altro per me la sobrietà non è un sacrificio)”.

Continua “Ho fatto i conti! Ad oggi (da metà marzo ad ottobre) ho restituito ai cittadini (i legittimi proprietari) 36686,78 euro. Negli ultimi mesi, rispetto all’inizio della legislatura, ho restituito, mediamente, di meno. Questo perché ho assunto due persone (regolarmente sotto contratto e pagate con la voce “spese di esercizio del mandato” – tra l’altro, anche se la Camera ci chiede di rendicontare solo il 50% di queste spese noi rendicontiamo il 100%) e anche perché diverse missioni (dal Kazakistan per visitare la Signora Shalabayeva a Londra per incontrare Assange) le ho pagate con parte della diaria. A questi 36686,78 euro (quattrini che i deputati di tutti gli altri schieramenti si sono) vanno aggiunti 5004 euro, l’indennità come vicepresidente di commissione alla quale ho rinunciato (come me hanno rinunciato tutti i miei colleghi a cominciare dai Presidenti Giuseppe D’Ambrosio, Luigi Di Maio e Roberto Fico che, oltre alle indennità hanno rinunciato alle auto blu). Insomma in totale siamo a 41690,78 euro. Ora ci tengo a dirvi una cosa. In primis se da un lato è vero che il debito pubblico ha sforato quota 2000 miliardi e le nostre restituzioni al confronto sembrano bazzecole è altrettanto vero che se tutti facessero come noi, tutti i deputati, i senatori, i consiglieri provinciali e regionali etc etc salveremmo migliaia di aziende (come sapete tutte le nostre eccedenze le destiniamo a un fondo a sostegno della piccola media impresa). Ma quel che conta è il “gesto”! Noi stiamo dimostrando che la politica si può fare con pochi soldi e questo è un bene per la politica. Guadagnando il giusto (3100 euro al mese più spese rendicontate sono un signor stipendio) noi non ci stacchiamo dalla realtà. Se un legislatore non si stacca dalla realtà è a metà dell’opera. Credetemi, fare il parlamentare è facile. Basta restare cittadino, essere onesto e guadagnare il giusto. I soldi sono un mezzo per vivere bene, se si trasformano nel fine della nostra esistenza c’è qualcosa che non va!.

 

 

 

 

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