È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
A MONS. MARIANO CROCIATA: ECCO IL TESTO DELLA LETTERA
16 Mar 2010 20:22
S.E. Mons. Crociata,
la nostra, per chiederLe un incontro urgente, per denunciarLe il grave stato di crisi, in cui versa il comparto agricolo siciliano e non solo. Al nostro comitato, aderiscono più di cinquanta aziende storiche che nell’arco di un anno e poco più, sono state costrette a dismettere le attività ed a licenziare più di mille e settecento dipendenti, con le conseguenze che S.E. potrà immaginare. Come S.E. certo saprà, essendo stato Vescovo di Noto, le nostre Provincie di Ragusa e Siracusa, traggono dal settore agricolo, ancora oggi le risorse finanziarie per migliaia di nuclei familiari. Inoltre si puo’ sicuramente dichiarare che la Sicilia tutta trae gran parte di redditività dal comparto agricolo. Siamo certi, che a S.E. non sarà sfuggita l’eco proveniente dalla nostra terra, della grave crisi dell’agricoltura siciliana che da molti mesi attanaglia migliaia di famiglie di agricoltori e non solo. Centinaia di aziende agricole e commerciali del settore, hanno chiuso i battenti, licenziando migliaia di dipendenti e buttando sul lastrico le loro famiglie e le proprie. I fallimenti, le revoche degli affidamenti bancari, le vendite all’asta sia dei terreni agricoli che delle abitazioni degli agricoltori, non si possono più contare. Le aziende agricole, non riescono più a dare reddito, vuoi per la concorrenza sleale di alcuni Stati come il Marocco, l’Egitto e la Turchia che ancora oggi fanno dello sfruttamento dei lavoratori, remunerandoli a pochi Euro al giorno, l’arma vincente per piazzare e vendere i loro prodotti in tutti i mercati europei, vuoi per la chiusura dei rubinetti del credito, da parte delle Banche che non accompagnano più finanziariamente, la vita delle aziende. Come se non bastasse, oggi i piccoli agricoltori e le aziende commerciali, debbono fare i conti con la Grande Distribuzione che detta le regole ed impone da una parte, i prezzi di acquisto dei prodotti agricoli e dall’altra impone i prezzi di vendita, esorbitanti nei loro banconi, ai poveri consumatori che oggi lottano per arrivare a fine mese, con in tasca qualche altro spicciolo. S.E., il mondo agricolo, ha fatto appello al mondo politico ed Istituzionale, per affrontare questa grave crisi del settore che non si conosceva almeno da un trentennio, ma purtroppo dobbiamo denunciare la scarsità di soluzioni adottate per fronteggiare tale crisi. S.E., è per tale ragione che ci rivolgiamo a Lei, con la certezza che ci conceda nel più breve tempo possibile, un incontro per discutere di questo grave momento che nei nostri territori, sta avendo forti ripercussioni, di carattere sociali, con fatti di criminalità e disperazione di lavoratori che perdono in posto di lavoro, oramai diventati cronache giornaliere. S.E., inoltre La invitiamo a farsi promotore e divulgatore della nostra necessità, presso la Santa Sede. Nell’attesa di una Sua Cortese risposta, cogliamo l’occasione per porgerle i nostri più cari saluti.
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