Anche la Ragusa-Catania nell’inchiesta delle commesse Anas. Sott’accusa Verdini e Bonsignore. Spunta il nome di Salvini, mentre la Meloni glissa

Il progetto di raddoppio della strada Ragusa-Catania, parte integrante di importanti commesse dell’Anas, assieme ad altre opere si trova al centro di un’inchiesta che coinvolge vari personaggi, tra cui l’ex parlamentare Vito Bonsignore e Tommaso Verdini – figlio dell’ex parlamentare Denis Verdini – e “cognato” del ministro Salvini. L’indagine della Procura di Roma, che ha portato agli arresti domiciliari Tommaso Verdini e altri quattro, ipotizza un intricato sistema illecito di favori politici nell’assegnazione di appalti milionari.

La società di lobbying Inver, gestita da Verdini jr., è al centro di questa vicenda, accusata di essere un “mezzo” utilizzato dagli imprenditori coinvolti per ottenere gli appalti desiderati. E dalle carte dell’inchiesta sarebbero emersi anche il progetto progetto di raddoppio della strada Ragusa-Catania, insieme ad altre opere infrastrutturali come la Orte-Mestre.


Il coinvolgimento di Vito Bonsignore, oggi imprenditore ma in passato eletto in Parlamento ed eurodeputato, aggiunge un altro livello di complessità all’inchiesta. Si sospetta che Bonsignore si sia rivolto alla società di Verdini per “promuovere” appunto i progetti relativi alle opere infrastrutturali citate.


Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla luce anche favori extra, come la ricerca di biglietti per la Scala e l’organizzazione di cene in noti ristoranti milanesi, offerti dallo stesso Verdini jr. per accattivarsi esponenti politici.
La strategia difensiva degli indagati, tra cui Tommaso Verdini e il socio Fabio Pileri, ha visto un’unanimità nella scelta di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. L’analisi dell’impianto accusatorio contenuto in centinaia di pagine è ora la priorità delle difese.


L’inchiesta, che si protrae da due anni, si sta rivelando un intricato affresco di influenze, possibile corruzione e possibili favoritismi politici. Alcuni difensori hanno annunciato ricorso al Riesame.
Il nome di Matteo Salvini è emerso nelle intercettazioni, anche se l’ex parlamentare Denis Verdini ha definito sempre nelle stesse intercettazioni, avrebbe definito l’intera iniziativa giudiziaria come “tutta fuffa”. La vicenda ha toccato anche la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di oggi ma ha spiegato che lei non n’è occupata.

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