Il vero Avatar si chiama “Checco Zalone”: psicoanalisi di un successo

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola 

Gli italiani amano ridere credendosi intelligenti. E le creature geniali di Zalone aiutano tanto in questo senso. Sono “cinepanettoni”, ma artigianali. Cinepanettoni più raffinati. Sono lo specchio perfetto per il Narciso ironico e politicamente quasi-scorretto che fa la rivoluzione dentro ognuno di noi, sul divano. Alla fine, sui titoli di coda, possiamo dirci tutti impegnati, indignati e migliori. E ci siamo persino sbellicati dalle risate. E gli “sbagliati” sono sempre gli altri ovviamente. Ottimo. Più facile di così?

Tuttavia, non avrebbe senso biasimare la nostra voglia di distrazione vagamente intelligente.

E infatti il debutto di “Buen Camino” è stato molto più di una semplice uscita natalizia: si è trasformato in un vero trionfo, andando ben oltre le attese. La nuova commedia, diretta da Gennaro Nunziante, ha ottenuto risultati eccezionali fin dai primi giorni, dominando il box office italiano.

Nel fine settimana di lancio il film ha incassato circa 5,7 milioni di euro, arrivando a rappresentare quasi l’80% degli incassi complessivi, che hanno superato i 7 milioni. Si tratta del miglior esordio natalizio di sempre per il cinema italiano, che ha superato nettamente i record precedenti. Un risultato che ha ridato ossigeno agli esercenti: era da oltre dieci anni che il giorno di Natale non registrava incassi così alti. Rispetto alla settimana precedente, il mercato ha segnato una crescita di circa +500%, e di oltre +100% rispetto al Natale dell’anno scorso.

Zalone continua così a competere soprattutto con sé stesso. Le migliori aperture di sempre al primo giorno di programmazione in Italia sono infatti tutte sue: in testa “Tolo Tolo” (circa 9 milioni), seguito da “Quo Vado?” (oltre 7 milioni) e ora “Buen Camino”, che ha superato anche grandi produzioni internazionali. Anche in termini di quota di mercato, il nuovo film segna un record, migliorando i risultati già impressionanti delle opere precedenti.

Molte sale hanno registrato il tutto esaurito già in prevendita, comprese le proiezioni notturne. Il film resterà in programmazione per diverse settimane. E gli incassi sono stati omogenei in tutta Italia, senza una concentrazione esclusiva nelle zone tradizionalmente più forti. Questa è una notazione significativa. E sottolineiamo l’importanza di questi risultati per l’intero settore cinematografico.

Dal punto di vista artistico, il film segna anche il ritorno della collaborazione tra Zalone e Nunziante dopo circa dieci anni, un sodalizio che per l’attore ha il sapore di un ritorno alle origini, sia sul piano personale sia narrativo. È inoltre la prima volta che un film di Zalone esce proprio il giorno di Natale, andando ad arricchire una filmografia che, negli anni, ha superato più volte i 40, 50 e perfino 60 milioni di euro di incasso complessivo.

Nel panorama del box office, alle spalle di “Buen Camino” si collocano altre uscite recenti, con incassi decisamente più contenuti, a conferma di un dominio netto e difficilmente contestabile. Avatar è decisamente dietro. Il vero colosso hollywoodiano dagli effetti speciali è Checco. Pandora? No, Capurso. La vera Intelligenza  Artificiale è italiana. Dell’estremo sud della Galassia di Pandora. In provincia di Bari. E così siamo autorizzati a dire (perdonateci) che il film di Zalone non è un “cinepanettone”. Ma un “cinepandora”. Un geniale cinepandora.

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