L’Italia accelera sulla digitalizzazione. Ragusa cresce, ma la sfida è ancora aperta

L’innovazione digitale nelle città italiane compie un salto in avanti significativo: lo certifica ICity Rank 2025, la ricerca annuale di FPA che misura il livello di trasformazione digitale dei 108 Comuni capoluogo. Il nuovo report fotografa un Paese più connesso, più efficiente e con differenze territoriali in riduzione, soprattutto grazie all’impulso dei progetti del PNRR. Crescono sia la qualità dei servizi amministrativi online sia l’integrazione di piattaforme, sensori e strumenti intelligenti nelle città. Ma emergono anche nuove sfide, prima fra tutte quella di passare dalle smart city alle “città cognitive”, capaci di apprendere e rispondere in maniera proattiva ai bisogni dei cittadini.

Le 16 città leader dell’innovazione digitale

Al vertice della classifica 2025 si collocano 16 città capoluogo, il doppio rispetto allo scorso anno: Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Modena, Parma, Prato, Rimini, Roma, Siena, Torino, Trento e Venezia. Superano tutte gli 80 punti medi nei tre indici analizzati, mostrando una maturità digitale ormai avanzata e sistemica.

Subito dietro si posizionano 30 comuni ad alto livello digitale, tra cui grandi centri come Napoli, Palermo, Bari e Verona, e città in costante crescita come Arezzo, Ferrara, Ravenna e Trieste.

Ragusa tra le città “in transizione”: il Sud accelera

Nel gruppo delle città “in transizione”, cioè quelle con punteggi tra 51 e 65, entra anche Ragusa, che mostra segnali concreti di miglioramento. Il capoluogo ibleo, pur non raggiungendo ancora le città più avanzate, si inserisce in una fascia in crescita rispetto al 2024, segno di un percorso avviato e sostenuto.

Il 2025 segna infatti un anno di consolidamento per molti capoluoghi del Mezzogiorno. Crescono Cagliari, Bari, Palermo, Messina e Napoli, che raggiungono livelli elevati di digitalizzazione, mentre città come Ragusa migliorano su servizi online, reti urbane e gestione dei dati.

L’impatto del PNRR: un effetto leva senza precedenti

Il progresso più evidente riguarda l’indice Amministrazioni Digitali, dove i fondi del PNRR hanno avuto un ruolo determinante. Sono 96 i comuni nelle fasce alte e medio-alte, contro i 60 di due anni fa. A guidare questa sezione sono Genova e Pistoia, seguite da Bologna e Firenze.

Il punteggio medio nazionale è aumentato di 15 punti in due anni, riducendo drasticamente il divario tra grandi e piccoli comuni. Ora la sfida è trasformare la digitalizzazione “tecnica” in una reale semplificazione dell’esperienza per cittadini e imprese.

Comuni Aperti: Firenze in testa, ma il Paese cresce lentamente

Sul fronte delle piattaforme digitali, dell’open data e della comunicazione sui social, l’indice Comuni Aperti vede Firenze in prima posizione, seguita da Roma Capitale e Bologna. Qui le differenze territoriali restano ampie: i capoluoghi del Sud raggiungono in media appena 44,8 punti, nonostante un miglioramento di tre punti rispetto al 2023.

Città Connesse: Bologna, Firenze, Milano e Venezia guidano la trasformazione urbana

La classifica dell’indice Città Connesse, che analizza reti, sensori, infrastrutture e dispositivi intelligenti, è guidata da quattro città: Bologna, Firenze, Milano e Venezia. Crescono anche Cagliari, Roma, Torino e Genova. Il valore medio nazionale passa da 56,4 a 62,7, con un avanzamento omogeneo che però non elimina il gap Nord-Sud.

Verso le “città cognitive”: la nuova sfida

Secondo Gianni Dominici, AD di FPA, la prossima frontiera non è più la semplice smart city, ma la cognitive city: una città capace di analizzare i dati raccolti, anticipare le esigenze, migliorare la qualità della vita e guidare le decisioni in modo semi-autonomo e intelligente.

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