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Volontari e piante autoctone: così rinasce la Riserva naturale dei pantani Cuba e Longarini
02 Dic 2025 11:36
Un luogo voluto dalla Fondazione biodiversità, soggetto tedesco che ha acquistato ettari di terreno al confine fra i territori di Ispica e Pachino, pronto a rinascere dopo l’incendio di due anni fa, in piena estate, per riconsegnare uno dei luoghi principi di una cifra naturalistica di grande importanza nel panorama siciliano. E’ qui che, pian piano, si sta procedendo con la piantumazione di piante autoctone proprie della macchia mediterranea per riconsegnare nella sua bellezza un paesaggio che un tempo era apprezzato per la sua integrità. “Venerdì scorso, grazie ai nostri strepitosi volontari ‘Pirati della Marza’ & friends, abbiamo piantumato più di 120 piantine di perastro, mandorlo selvatico, olivastro e camedrio in un’area di circa 0,35 ettari, per rafforzare la macchia mediterranea così importante per i passeriformi e per la biodiversità locale – spiega Paolo Galasso, esperto in biologia per la riserva naturale della Fondazione biodiversità tedesca, nella sua pagina fb – le attività di piantumazione non finiscono qui. Un grazie lo rivolgiamo a Gianluca Pannocchietti e la sua RadiceSicula per averci fornito le piantine, tutte provenienti da germoplasma assolutamente locale”.
Un intervento di piantumazione che era stato annunciato alla fine dello scorso mese di novembre.
All’appello hanno risposto alcuni volontari e sempre volontari erano stati coloro i quali nei mesi scorsi avevano rimosso dai cigli delle stradine interne alla Riserva naturale arbusti secchi al fine di creare un habitat di sicurezza e, perchè no, di pulizia e di bellezza. Sono stati, già quello precedente e quello di venerdì scorso, due momenti di socializzazione ma anche di impegno naturalistico volto alla conservazione dei luoghi che rischiano di finire in mano ai bracconieri i quali, pur di cacciare le specie di volatili che lì vivono, non hanno rispetto della bellezza di una delle zone più amene e di pregio naturalistico dell’isola Sicilia frutto dell’impegno della Fondazione biodiversità tedesca che ha voluto, coinvolgendo molti privati, questo luogo funzionale ai viaggi migratori delle specie che arrivano dal Continente africano.
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