“Si lotta per Nerino. E per il resto?”

Quando il troppo stroppia: le barricate per Nerino vanno bene, ma ci si dimentica fin troppo spesso di tante altre cose.

La vicenda di Nerino, il cane di quartiere di Modica che è stato accalappiato e che oggi è in attesa di adozione, ha suscitato un vespaio di polemiche. Il cane, che stazionava nel quartiere di Sant’Andrea, è stato prelevato perchè al Comune di Modica è arrivata una segnalazione da parte di un cittadino che ne lamentava i comportamenti. In particolare, il cane avrebbe ringhiato ad alcune persone e questo avrebbe destato una certa preoccupazione. L’amministrazione comunale, così come prevede la legge, si è mossa subito: il cane è stato portato temporaneamente in un centro a Regalbuto. Visitato dal medico veterinario, ne è stata accertata l’indole mite e le condizioni di salute ritenute buone. Il cane è quindi tornato a Modica ma il sindaco, Maria Monisteri, ha comunicato che Nerino non può essere rimesso in libertà e che è in attesa di adozione.

TUTTO BENE QUEL CHE FINISCE BENE?

La vicenda fà sicuramente riflettere: se da un lato è encomiabile il grande affetto che tante persone, tra cui associazioni animaliste ed educatori cinofili hanno dimostrato per Nerino, dall’altra parte stupisce come per questa vicenda ci siano state barricate simboliche, petizioni, dirette social e prese di posizione anche piuttosto importanti. Si è letto di tutto: dal “Je suis Nerino”, al “Io mi mobilito se Nerino non ha una sistemazione” a “Io non mangio, io non bevo”. Tutto, naturalmente, tramite social. Questo, naturalmente, fà pensare: per Nerino ci si mobilita con grande fervore, per gli umani decisamente meno. Per non parlare poi di questioni ideologiche anche molto importanti.
Riflessioni che tra l’altro non possono non considerare l’operato dell’ Amministrazione comunale, che null’altro poteva fare se non raccogliere le lamentele dei cittadini che hanno notato il comportamento del cane e agire secondo quanto prevede legge.

IL POST DI NINO GERRATANA


Interessante, a questo proposito, la riflessione di Nino Gerratana, candidato a sindaco alle ultime elezioni comunali a Modica, che in un post sui social scrive: “A inizio agosto è stato trovato morto un anziano, era morto da SOLO da una settimana. Settimana scorsa è stato bullizzato un ragazzo fragile, e noi tutti muti, ma che ci frega? Dobbiamo salvare nerino, che le persone muoiano pure nella loro disperazione, solitudine e fragilità! Siamo tutti ipocriti. La colpa non è della sindaca, la colpa non è di nessuno. È andata come doveva andare. In piazza scendiamo per le cose che potrebbero toglierci realmente dal presente nostro al futuro dei nostri figli e nipoti!”.
La domanda rimane sempre la stessa. Se per Nerino ci si può mobilitare, perchè altrettanto non si riesce a fare per questioni che ci riguardano i nostri concittadini? Nessuno dice che ciò che è stato fatto per Nerino non sia importante, ma un dubbio sorge spontaneo: l’affetto dimostrato per il cane di quartiere, l’umanità e la sensibilità per questa creatura, non dovrebbe andare di pari passo con i problemi che colpiscono quotidianamente i nostri simili? Ma adesso bisogna andare oltre: la stessa sensibilità dimostrata per rimettere in libertà Nerino, deve essere altrettanto manifesta per la sua adozione. Già, perchè ora Nerino è in attesa di una casa: non è destinato a un canile, nè a un rifiugio: chiunque voglia, può prenderlo con sè e dargli una famiglia. Se veramente per Nerino c’era affetto sincero, questo è il momento di dimostrarlo.

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