Caro benzina colpisce anche i ragusani: “Andare solo al lavoro è costoso!”

Aumenti spropositati della benzina. Anche a Ragusa lamentele e proteste per i rincari dovuti al carburante, sia normale benzina, che diesel che metano. Una vicenda che si sta trasformando in un salasso per famiglie ed imprese. Il solo dover andare a lavoro sta diventando un costo considerevole. Già nelle settimane scorse c’era stato l’aumento dei prezzi. Adesso ancora aumento per quello che gli osservatori chiamano “effetto guerra”.

La corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti non accenna infatti a fermarsi, anzi continua a correre con la benzina che ha superato la quota psicologica di 2 euro al litro in modalità servito (2,111 euro al litro), mentre il gasolio ha superato 1,9 euro/litro. I listini dei carburanti raggiungono i livelli massimi da 14 anni. E la situazione sta peggiorando ora dopo ora a causa delle tensioni internazionali e dopo l’inva – sione russa in Ucraina. Ma non solo. Abbiamo chiesto qualche commento ai ragusani intercettati ai rifornimenti di benzina.

«Siamo all’assurdo – spiega Francesco Chessari, 42 anni, dipendente di un’azienda privata – Secondo le rilevazioni Assoutenti, associazione specializzata nel settore dei trasporti, e il Codacons, oggi un litro di benzina e diesel costa oltre 16 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, ovvero +402 euro a famiglia solo per i maggiori costi di rifornimento. E’mai possibile immaginare un aumento simile in una situazione economica complicatissima visto che c’è anche la pandemia in corso a cui adesso si è aggiunta la pesante guerra? E’ assurdo. A mio avviso questo aumento, iniziato ormai da qualche settimana, costituisce una vera anomalia».

C’è chi è preoccupato per la propria famiglia e per il proprio futuro, come dice Anna Massari, 38enne, impiegata privata che opera nell’ambito della produzione agroalimentare e su cui incide non poco il costo del trasporto: «Questo rialzo avrà conseguenze inevitabili sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti, e che già ha fatto sentire i suoi effetti sul tasso di inflazione. A tale situazione si aggiunge il rischio dei maxiaumenti delle bollette luce e gas che, se non saranno scongiurati, produrranno un aggravio di spesa pari a +500 euro annui a famiglia».

C’è chi parla di «speculazione bella e buona!» come afferma Michele Tumino, 63 anni, che guarda alla pensione da piccolo imprenditore: «Oggi il record del prezzo della benzina pesa su piccole e grandi imprese, taxi, società di trasporto, agricoltura e in particolare sul mondo della logistica che in Italia deve affrontare costi per il trasporto merci superiori dell’11% rispetto alla media europea».

Sul caro prezzi del metano, Federmetano e Assogasmetano hanno intanto già lanciato una petizione online, con l’obiettivo di spronare il Governo ad agire per tutelare il settore del gas naturale per autotrazione e chi ha scelto la mobilità a metano

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