IL CAI DI RAGUSA PROPONE UNA GRANDE ATTIVITA’ DEL SODALIZIO

Giorno 14 dicembre si è svolta una riunione degli accompagnatori di escursione della sezione del Club Alpino Italiano di Ragusa; all’ordine del giorno la problematica inerente la realizzazione, l’organizzazione e la conduzione dell’escursione in modo ottimale.

Sono stati sottolineati gli aspetti tecnici relativi al percorso di ogni escursione, in particolare la difficoltà, la lunghezza e la durata; si è tenuto conto che le escursioni presentano caratteristiche diverse l’una dall’altra per vari motivi legati al territorio dove si svolge, al clima, all’altitudine e soprattutto è da tenere in grande considerazione il dislivello in salita.

La preparazione fisica dei partecipanti è un fattore di notevole rilevanza, specie quando si tratta di escursioni particolarmente impegnative; i gradi di difficoltà in ordine crescente si riassumono nel modo seguente:

Turistica quando si tratta di una camminata facile, che ha una lunghezza di pochi chilometri e un dislivello poco significativo.

Escursionistica quando ha un grado di difficoltà medio, che si svolge su terreno impervio, scivoloso e con pendii considerevoli ed ha una lunghezza di oltre 10 chilometri; in questo caso il partecipante deve avere una buona preparazione fisica e una certa conoscenza del territorio montano.

Escursionistica esperti quando presenta notevoli difficoltà di percorrenza, in questo caso l’escursione si svolge su territorio impervio con notevole dislivello e presenta lunghezza di percorso oltre 16 chilometri, i partecipanti devono avere una eccellente preparazione fisica e un’ottima conoscenza del trekking in montagna.

Altri punti di rilievo discussi sono stati relativi all’equipaggiamento e all’uso delle attrezzature, nonché all’armonia del gruppo durante l’escursione, al rapporto di condivisione della giornata escursionistica e al rispetto dell’ambiente che viene percorso.

Nel prossimo anno sono previste circa 60 escursioni di varia difficoltà e tipologia, che si svolgeranno in varie parti della Sicilia e anche nella zona alpina; gli accompagnatori sono chiamati ad un impegno notevole e a un senso di responsabilità e consapevolezza non indifferente nello svolgere il loro delicato compito, che, come prevede lo statuto, è esclusivamente volontario.

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