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Le conseguenze economiche della pandemia: aumenta la spaccatura tra giovani e anziani. I dati Censis-Tendercapital
27 Giu 2020 10:06
“Le conseguenze economiche della pandemia hanno coinvolto meno gli anziani con il 90,7% di essi che nel lockdown ha continuato a percepire gli stessi redditi, contro il 44,5% dei millennial e il 45% degli adulti”. E’ quanto evidenzia Anteas Ragusa riportando i dati dell’osservatorio Censis-Tendercapital sulla “silver economy” dal titolo “La silver economy e le sue conseguenze nella società post Covid-19” che sottolinea quali sarebbero le conseguenze della pandemia anche per gli over 65.
Dall’osservatorio emerge che la silver economy rappresenta ancora una risorsa per la società anche nella fase post-Covid-19. In particolare, oggi è stato rilevato che gli over 65 sono più ottimisti in merito al proprio futuro e a quello della propria famiglia con meno pessimismo e più fiducia degli altri (32,8%) contro il 10,4% dei millennial e il 18,1% degli adulti. Gli over 65 sono anche i più positivi sulle chance di ripresa del nostro Paese (20,9%), mentre crolla in questo caso la fiducia dei millennial (4,9%).
Infatti, da una parte abbiamo gli over 65, mediamente in buona salute, solidi economicamente, con vite appaganti e una riconosciuta utilità sociale, dall’altra i giovani. Questa la spaccatura che ha creato la pandemia con i giovani che vedono il longevo come privilegiato. Dai dati, infatti, emerge che il 49,3% dei millennial (il 39,2% nel totale della popolazione) ritiene che nell’emergenza sia giusto che i giovani siano curati prima degli anziani e il 35% è convinto che sia troppa la spesa pubblica per gli anziani, dalle pensioni alla salute, a danno dei giovani.
In verità, dice l’osservatorio, sono aumentati per gli anziani i costi sociali e molti sono stati costretti a rinunciare alle abitudini quotidiane, dagli incontri con amici e familiari (74,6%), ad andare dal parrucchiere, barbiere, estetista (50,7%), a fare passeggiate in centro o nei parchi urbani (46,8%), a partecipare a riti e cerimonie religiose (41,3%), viaggiare (38,3%), fare gite fuori porta (27,9%), andare al cinema, teatro, concerti (26,7%). Inoltre, il Covid-19 non ha colpito solo gli anziani. I dati dell’Osservatorio sembrano smentire la relazione tra l’alta presenza di anziani e l’alta incidenza dei contagi.
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