La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
LO SMOG AUMENTA IL RISCHIO DI PATOLOGIE CARDIACHE
02 Set 2015 13:48
Si sta svolgendo a Londra il Congresso della Società Europea di Cardiologia il cui tema principale per quest’anno è l’inquinamento atmosferico e le implicazioni con la salute. Dal dibattito si evince che ormai lo smog è considerato un fattore di rischio cardiovascolare pari o superiore ai fattori di rischio classici quali ipertensione, obesità, tabagismo, colesterolo ecc…
In particolare sotto accusa ci sono il biossido d’azoto (NO2) e le polveri sottili (PM10 e PM2,5): il primo nuoce soprattutto al cuore dei più giovani, le seconde in preponderanza agli anziani (statisticamente), fermo restando che l’inquinamento in generale fa male a tutti!
Dei diversi studi analizzati al Congresso ne sottolineiamo due.
In uno studio condotto in Belgio si dimostra un fatto importantissimo e cioè che il rischio di infarto acuto aumenta anche quando i livelli di polveri sottili e ossidi di azoto sono al di sotto dei livelli massimi e quindi considerati “sicuri” in base alla legislazione europea.
In particolare lo studio ha analizzato l’effetto a breve termine dell’esposizione all’inquinamento sul rischio di sviluppare ictus, arresto cardiaco, infarto del miocardio e l’infarto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), quello che ha prognosi peggiore.
“L’associazione fra STEMI e inquinamento atmosferico è stata osservata anche dopo un solo giorno di esposizione e questo nonostante i livelli di concentrazione degli inquinanti fossero al di sotto dei livelli massimi ritenuti accettabili a livello europeo”.
Il secondo studio è stato eseguiti su campioni di giovani che vivono in città ad alto inquinamento atmosferico.
“Il nostro studio dimostra che i livelli dei marcatori di infiammazione sono più alti nei giovani che vivono in una città inquinata (…) Risultati che ci fanno pensare che queste persone siano a maggiore rischio di avere un attacco cardiaco in futuro visto che il processo di infiammazione è iniziato precocemente”.
L’infiammazione è stata rilevata dalla misurazione nel sangue della Proteina C-reattiva che è un marker di rischio per le patologie cardiovascolari.
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